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L’ira di Al Khelaifi al Bernabeu, pugni e urla negli spogliatoi: “Ti ammazzo”. Arriva la polizia

La furia del presidente del Paris Saint-Germain, Al Khelaifi, e del diesse, Leonardo, si scatena dopo la sconfitta e l’eliminazione dalla Champions contro il Real Madrid al Bernabeu. Negli spogliatoio dello stadio succede di tutto.
A cura di Maurizio De Santis
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La furia del presidente del Psg, Nasser Al-Khelaifi, dopo la sconfitta e l'eliminazione dalla Champions. Cosa è successo nello spogliatoio del Bernabeu.
La furia del presidente del Psg, Nasser Al-Khelaifi, dopo la sconfitta e l'eliminazione dalla Champions. Cosa è successo nello spogliatoio del Bernabeu.

Urla. Spintoni. Sbuffi di rabbia. Pugni alle porte. Parole scagliate come pietre. E poi "ti ammazzo", gridato al culmine dell'ira. Caron dimonio, con occhi di bragia traghetta il Paris Saint-Germain fuori dalla Champions League, gli strappa via l'anima per il peccato mortale d'aver gettato al vento una qualificazione ai quarti che sembrava fatta dopo il gol di Mbappé, lo spinge nel caos e nell'inferno delle proteste. Il presidente, Nasser Al-Khelaifi, e il direttore sportivo, Leonardo, lo scatenano in terra, prendono di mira lo spogliatoio dell'arbitro olandese, Danny Makkelie. E succede di tutto al punto che – come raccontato da Radio Marca – nello spogliatoio del Santiago Bernabeu arrivano le forze dell'ordine a causa della situazione pesante, rischiosa, fuori controllo.

Un episodio gravissimo, imbarazzante per un club e un massimo dirigente che – dopo la caduta in disgrazia agli occhi della Uefa e di Ceferin di Real, Barça e Juve per la questione Superlega – aveva riscritto le gerarchie delle "amicizie politiche" in seno alla Federazione per fedeltà, fairplay, lealtà sportiva. Quanto accaduto a Madrid è un brutto colpo all'immagine, tanto più imbarazzante e grottesco per i dettagli della vicenda: per un equivoco dettato dal nervosismo Al-Khelaifi e Leonardo si sarebbero diretti verso la stanza sbagliata, quella occupata da Megia Davila, ex arbitro, attualmente delegato di campo dei blancos. Solo l'intervento di altre persone – e una telefonata alla polizia – ha evitato il peggio. Ma la bomba era scoppiata già.

Un dipendente delle merengues avrebbe ripreso tutto con il suo smartphone per testimoniare l'irruenza degli ospiti e quei momenti di tensione che hanno caratterizzato il post-partita. È allora che il presidente del Psg, accortosi di essere stato filmato nel video, si sarebbe rivolto in maniera minacciosa verso l'uomo urlandogli "ti ammazzo". Di quella breve clip sembra non sia rimasta traccia: Leonardo ne avrebbe chiesto poco dopo la cancellazione. Una traccia, però, è rimasta: si trova nel referto del Real che ha verbalizzato l'accaduto e l'ha girato alla Uefa, segnalando gli "atteggiamenti aggressivi" del direttore sportivo e del massimo dirigente che avrebbero addirittura colpito "una bandierina degli assistenti" dell'arbitro olandese.

Il Psg ha attacco l'arbitro per il fallo commesso da Benzema su Donnarumma in occasione del gol del pareggio.
Il Psg ha attacco l'arbitro per il fallo commesso da Benzema su Donnarumma in occasione del gol del pareggio.

Furibondi per l'eliminazione e per le decisioni del direttore di gara. Per i vertici dei francesi le due cose sono strettamente legate. Prima che partono processi interni, ne fa di sommari al fischietto dei Paesi Bassi reo – a loro dire – di aver fatto finta di nulla sul fallo commesso da Karim Benzema (autore della tripletta che ha schiantato i transalpini) su Donnarumma. "Il nostro portiere ha cercato la soluzione più difficile e rischiosa, ma il fallo c’è – ha ammesso il direttore sportivo, ex milanista -. Non capisco perché il Var non abbia richiamato l’arbitro, siamo delusi".

La visione frontale dell'azione incriminata che ha mandato su tutte le furie i vertici del club francese: l'intervento di Donnarumma su Benzema.
La visione frontale dell'azione incriminata che ha mandato su tutte le furie i vertici del club francese: l'intervento di Donnarumma su Benzema.

Da lì, dal gol dell'1-1 è partita la rimonta che nel giro di un quarto d'ora avrebbe trasformato i sogni dei transalpini nell'incubo peggiore. "È chiaro che si tratta di un errore adesso, però, non è il momento delle scuse – ha aggiunto Leonardo -. La realtà dei fatti dice che il primo gol ha cambiato le cose, noi ci siamo persi mentre il Real Madrid ha tratto forza da quell'episodio che si è rivelato decisivo per l'andamento della partita. Dobbiamo accettare i nostri errori e la nostra incapacità nel gestire le situazioni difficili".

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