Lionel Messi risponde alla Liga: “La clausola da 700 milioni non è valida”
Non esiste alcun risarcimento di 700 milioni da versare in caso di rescissione unilaterale. Se Lionel Messi vuole lasciare il Barcellona, esercitando il potere risolutivo che è nel suo contratto, può farlo. È il contenuto della lettera che il padre e rappresentante del calciatore, Jorge, ha inviato a Javier Tebas, presidente della Liga, che s'era schierato al fianco del club catalano nel braccio di ferro a distanza tra il campione argentino e i blaugrana. Nessun passo indietro da parte dell'argentino che nella nota emesse in queste ore non menziona nemmeno la società catalana e sceglie l'attacco diretto al numero uno del calcio iberico per chiarire la propria posizione.
Il comunicato ufficiale di Messi in risposta alla Liga
Javier Tebas aveva sostenuto che il diritto della Pulce non potesse essere attivato oltre il 1° giugno (come da accordi sanciti nel contratto) nonostante i tempi dilatati della stagione a causa della pandemia (tesi fatta valere dall'entourage del sei volte Pallone d'Oro). In buona sostanza, per i rappresentanti di Messi quella clausola è in vigore a tutti gli effetti.
D. Jorge Horacio Messi, in rappresentanza del calciatore professionista Lionel Andrés Messi, in risposta alla Nota Informativa pubblicata il 30 agosto 2020 dalla National Professional Soccer League, in relazione alla situazione contrattuale del giocatore e indipendentemente la sua evidente predilezione per il ruolo che tale istituzione rappresenta a difesa degli interessi dei propri associati (società calcistiche), deve affermare che:
1. Non sappiamo quale sia il contratto che hanno analizzato e quali sono le basi su cui concludono che avrebbe una "clausola risolutiva" applicabile nel caso in cui il giocatore decidesse di sollecitarne la risoluzione unilaterale, con effetto dalla risoluzione della stagione sportiva 2019/20.
2. Ciò è dovuto a un errore evidente da parte tua. Quindi, come letteralmente affermato nella clausola 8.2.3.6. del contratto firmato tra la società e il giocatore,
Questo risarcimento non si applicherà quando la risoluzione del contratto per decisione unilaterale del giocatore avrà effetto dalla fine della stagione sportiva 2019-20.
Fermi restando gli altri diritti che sono compresi nel contratto e che si omettono, è evidente che il risarcimento di 700 milioni di euro, previsto alla precedente clausola 8.2.3.5, non trova applicazione.
Andrà via? Nel comunicato ufficiale arrivato dopo una mattinata di colloqui con i suoi legali non c'è traccia di un'ipotesi del genere. Non è detto con chiarezza ma se il tono della risposta è questo, appare chiaro che il duello è tutt'altro che finito. Immediata la replica della Liga.
La risposta che conferma la interpretazione decontestualizzata e letteralmente lontana del contratto, motivo per cui la Liga conferma il comunicato pubblicato lo scorso 30 agosto.