Lionel Messi, conati di vomito in campo durante Argentina-Paraguay
Argentina-Paraguay non è stata una partita fortunata per Lionel Messi. In primis per il risultato, con la Seleccion fermata sul pareggio dall'Albirroja. Poi per il bel gol annullato – correttamente – dal VAR dopo un fallo ravvisato all'inizio dell'azione, quasi 30 secondi prima che la Pulce battesse il portiere avversario con il suo mancino. E infine per la ricomparsa di un problema che da anni, seppur a fasi alterne, accompagna Messi in campo: i conati di vomito.
Le telecamere hanno indugiato su Messi in un paio di momenti di evidente difficoltà per l'attaccante del Barcellona. Il primo, in occasione dell'inno nazionale prima della gara. E poi durante una fase di gioco ad inizio partita. La scena è stata quella vista più volte: Messi tossisce, si sforza, quasi si piega su se stesso. Disagio che nel giro di pochi minuti è diventato palese anche per la panchina dell'Argentina, che è corsa ai ripari passando a messi una gomma da masticare per aiutarlo a superare il problema. Il resto della partita, in effetti, è filato via liscio senza intoppi per la Pulce.
Perché Messi vomita in campo
In Argentina, già da tempo, hanno individuato il problema che porta Messi ad avere spesso conati di vomito in campo. Si tratta di rinosinusite cronica, una malattia che aumenta la produzione di muco e rende difficile espellerlo dal corpo soprattutto durante l'attività fisica, sotto sforzo. Da qui si arriva ai conati di vomito. Nessun legame con questione di natura psicologica, come ansia o sofferenza da stress, né con problematiche di natura alimentare. Da anni, ormai, Messi segue un piano alimentare creato su misura per lui da un nutrizionista italiano, che l'ha messo al riparo da ogni disagio di natura gastroalimentare.