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“L’intervista di Lukaku è vecchia”: ma può tornare davvero all’Inter, Ausilio sapeva tutto

Le parole di Romelu Lukaku sul suo malessere al Chelsea e sulla volontà di tornare all’Inter hanno sollevato un polverone. Il tecnico Tuchel: “Non ci è piaciuto, è qualcosa di cui non abbiamo bisogno e non è utile. Ne parleremo internamente”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Uno sfogo tanto fragoroso quanto inatteso quello di Romelu Lukaku ai microfoni della stampa italiana: l'attaccante belga ha espresso tre concetti chiari, non fraintendibili. Se si fosse limitato al primo, le scuse ai tifosi dell'Inter per il modo in cui ha gestito l'addio nella scorsa estate, non si sarebbe sollevato alcun polverone. Ma il 28enne di Anversa ci ha aggiunto due ulteriori confessioni: al Chelsea "non è contento della situazione" e "spera di tornare all'Inter davvero dal profondo del cuore, non a fine carriera, ma a un livello ancora alto per vincere di più".

Parole – quelle pronunciate a Sky – che scoperchiano una pentola che ormai è in ebollizione a livelli preoccupanti, quella dei rapporti col tecnico dei Blues Thomas Tuchel, ma che vanno contestualizzate al momento in cui l'intervista è stata registrata, ovvero tre settimane fa. Il che non alleggerisce il peso delle dichiarazioni di Lukaku ma le colloca nel punto più basso della sua relazione con l'allenatore tedesco.

Tre settimane fa esatte il Chelsea giocava in casa col Leeds e in quella partita Lukaku – ormai ridotto a panchinaro fisso alle spalle dei connazionali del tecnico Havertz e Werner, entrò a tre minuti dalla fine. Nelle precedenti tre partita di Premier aveva giocato 8, 21 e 45 minuti, sempre entrando dalla panchina senza segnare. In mezzo il gol allo Zenit in Champions, ma era chiaro che – al ritorno dall'infortunio che aveva tenuto fuori il belga per un mese – le gerarchie fossero profondamente diverse da inizio stagione. Poi da allora l'ex interista è stato fuori per Covid ed al suo ritorno ha dato segnali importanti, realizzando due reti nelle ultime due partite, contro Aston Villa e Brighton, di cui l'ultima giocata da titolare.

Insomma qualcosa sembra essere cambiato, forse anche in seguito ai colloqui che Lukaku ha avuto con Tuchel, svelati dal belga dopo la partita contro l'Aston Villa: "Io e l'allenatore abbiamo avuto un paio di conversazioni su quello che voleva da me. Ovviamente gli ho detto che sono multidimensionale, si tratta solo di avere un po' di chiarezza su come vuole impiegarmi. E poi qualunque cosa lui voglia da me, sono in grado di farlo". Parole di disponibilità, ma anche di orgoglio e malcelato malessere per il fatto di sentirsi sotto esame e dover dimostrare qualcosa al tecnico, lui che ha dominato la Serie A nell'ultima stagione e che era tornato al Chelsea con i massimi onori e per realizzare il suo sogno di bambino.

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Ma ora salta fuori l'intervista a Sky che disegna uno scenario diverso, dove quel sogno è diventato un incubo ed allora ecco il nuovo sogno, quello di tornare all'Inter. Ma è davvero possibile? È ovvio che lo sarebbe solo a determinate condizioni, con paletti molto stretti per quanto riguarda l'eventuale esborso da parte della società nerazzurra: quindi prestito gratuito o quasi, e poi ci sarebbe anche da ragionare sull'ingaggio del giocatore, che al Chelsea è salito a 12 milioni netti.

E tuttavia, riavvolgendo il nastro delle ultime settimane, ci sono alcuni tasselli che ora sembrano combaciare. Prima le dichiarazioni dell'agente di Lukaku, Federico Pastorello, che aveva detto: "Prima o poi lo rivedremo in Serie A, perché Romelu è innamorato del nostro Paese". Poi la battuta sorniona di Piero Ausilio: "Se può tornare all'Inter? In prestito lo riprenderei…". C'è da vedere cosa ne pensa il Chelsea, che meno di 5 mesi fa lo ha pagato la bellezza di 115 milioni di euro, record di incasso per la Serie A. È probabile che le idee sul tema saranno diverse, a meno che la nostalgia canaglia del belga non diventi mal di pancia bisognoso di ‘cure urgenti'.

Intanto le sue parole non hanno ovviamente fatto felice il club londinese, né il tecnico Tuchel, che le ha commentate così: "Sì, non ci è piaciuto. Ci porta rumore di cui non abbiamo bisogno. Non è utile, ma non vogliamo farne più di quanto non sia in realtà. È molto facile prendere delle righe fuori contesto e fare notizia. Non lo sento infelice, quindi sono sorpreso. Ne discuteremo, ma lo faremo internamente. Non leggeremo solo i titoli, ci prenderemo del tempo per vedere cosa sta succedendo. Ma non riflette il suo lavoro quotidiano a Cobham".

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