L’intervista di Lotito dopo Lazio-Milan è pura confusione: “Presidente, non si è capito niente”
Claudio Lotito indignato e infuriato dopo Lazio-Milan. L'arbitraggio di Di Bello non è piaciuto al presidente capitolino che ha deciso di intervenire pubblicamente, sostituendo Sarri e i giocatori (che hanno trovato comunque il modo di farsi sentire, come Pellegrini e Immobile). Non sono mancati anche i momenti particolari, come in occasione del suo intervento nella trasmissione Rai "A tutto campo": il padrone di casa Mazzocchi ha provato ad incalzarlo sulle prossime mosse, ma Lotito non è riuscito a chiarire quali saranno perdendosi in un giro di parole. Confusione pura.
Dopo la partita il presidente della Lazio ha fatto riferimento al sistema, definito "inaffidabile", a giudicare dai presunti errori dell'arbitro Di Bello. Ecco allora la sua volontà di rivolgersi ad altri "organismi per fare determinate valutazioni" ricorrendo a "istituzioni terze che pongano fine a situazioni incresciose". Ma quindi cosa vuole fare Lotito? Il riferimento è alla Figc? E vuole dunque ricorrere in tribunale?
Mazzocchi ha provato a chiedere al numero uno laziale: "Presidente quando parla di elemento terzo a chi si riferisce visto che lei fa parte del sistema?". La risposta di Lotito è apparsa sin dall'inizio non chiara: "Stia a sentire: io faccio parte di due sistemi, uno sportivo che oggi mi pare di capire presenta delle lacune, perché se noi ci siamo lamentati ci saranno dei motivi no? Poi rappresento anche un’istituzione politica che deve garantire il rispetto delle leggi dello Stato italiano e delle regole. Per questo ci sono delle istituzioni preposte che fanno di mestiere questo e che servono per garantire appunto il rispetto delle norme".
Di fronte ai tentativi del giornalista di capirci di più, Lotito è sembrato vole aggirare il focus del discorso: "Io pongo un problema e metto in moto un meccanismo per far fare una valutazione terza. Se lei si sente violentato, a chi si rivolge? A chi è preposto per il sistema delle leggi. Denuncio alla Procura della Repubblica? Questo lo sta dicendo lei, io faccio quello che è giusto che venga fatto e che un sistema avrebbe dovuto fare fin dall’inizio".
A questo punto Mazzocchi alza bandiera bianca, ammettendo "Presidente io sinceramente non sarò intelligentissimo ma non ho capito cosa farà". Lotito stizzito reagisce così:" Quello che farò non lo dico a lei, perché lei che fa scusi? L’avvocato? Faccio quello che ritengo giusto fare per garantire il rispetto delle regole. Punto. Non è che glielo devo spiegare. Ma se non ha capito è un problema suo, non è un problema mio. Penso che la gente abbia capito perfettamente. Vedrà quello che succederà, che la società farà e a chi si rivolgerà. Non lo fa perché ritiene di giustificarsi, ma lo fa perché quando uno viene violentato significa che ha subito un torto palese. E siccome purtroppo Errare humanum est, sed perseverare est diabolicum. Quando le cose si ripetono in modo continuativo c’è qualcosa che non funziona nel sistema".
In conferenza stampa poi Lotito è stato forse un po' più chiaro, anche se resta ancora confusione sul percorso da prendere: "Se il sistema non garantisce l’affidabilità è chiaro che ci si muove in altre sedi. Non facciamo il processo alle intenzioni, facciamo le cose che vanno fatte. Oggi il sistema non è più in grado di sostenere la Lega Serie A. Quando si verificano in modo reiterato alcune situazioni, viene meno il merito sportivo".