L’intervista di Chiesa alla TV straniera diventa virale: il suo inglese è perfetto
Federico Chiesa è l'uomo della provvidenza in casa Italia, qualificatasi per i quarti di finale degli Europei: il 23enne attaccante della Juventus, inserito da Roberto Mancini nel finale dei tempi regolamentari contro l'Austria, ha sbloccato il risultato poco dopo l'inizio dei supplementari, capitalizzando un'azione che dice molto dei meccanismi oliatissimi della squadra azzurra.
Un gol storico, visto che è arrivato 25 anni e 12 giorni dopo quello che aveva realizzato Enrico Chiesa contro la Repubblica Ceca nel 1996: è la prima volta che padre e figlio vanno a segno in due edizioni dei campionati Europei. L'ex viola, subentrato a Berardi, ha fatto esattamente quello che gli era stato chiesto: spaccare la partita. Il suo impatto va al di là della pesantissima rete che ha aperto la strada al 2-0 realizzato poi da Pessina. Nella mezzora abbondante in cui è stato in campo, Chiesa è stato infatti l'azzurro più pericoloso dell'intero match, con 3 tiri e una occasione creata.
"Non è mai tardi per entrare e dare il massimo, merito di Mancini che ci vuole sempre pronti, sempre sul pezzo – ha detto a fine partita alle TV italiane – Siamo 26 titolari, non undici. E chi è entrato, come con il Galles, ha dato il suo contributo. Il gol? Sono stato bravo a stare calmo, a non pensare di spaccare la porta calciando al volo ma a controllare e calciare. Complimenti all'Austria, ma noi abbiamo meritato di passare".
Chiesa è poi stato intervistato da ‘BeIN Sports' e lì ha sfoggiato un inglese fluente, che ha fatto diventare il video virale. Una proprietà di linguaggio frutto degli anni di studi in una scuola internazionale di Firenze: "L'ho frequentata dalla quinta elementare – aveva spiegato 18enne nel 2015 – Il liceo internazionale dura 4 anni, lezioni tutte in inglese, tranne quella di italiano, ovviamente, compagni di classe da tutto il mondo, giapponesi, americani… L'inglese ormai lo parlo alla perfezione, ho fatto anche un po' di francese. Mio padre, quando mi iscrisse a quella scuola, mi disse che sarebbe potuto servirmi anche per il calcio". Sicuramente Chiesa sul campo si fa capire col linguaggio universale del calcio: gioca bene e segna.