L’intercettazione su Arrivabene turbato dalla Juve: “Ci sono cose che mi fanno accapponare la pelle”
Emergono nuove intercettazioni dall'inchiesta Prisma che ha visto la Juventus condannata, al momento, a una penalizzazione di 15 punti in classifica nel primo processo sportivo sul tema plusvalenze. Dopo quanto emerso nella giornata di ieri con le inquietanti strategie messe in atto da Fabio Paratici sul calciomercato, il Corriere della Sera riporta anche oggi nuovi dettagli riportati dai militari della guardia di finanza nel sunto di una intercettazione specifica. Nell'inchiesta sui conti del club, coordinata dal procuratore aggiunto di Torino Marco Gianoglio e dai pm Mario Bendoni e Ciro Santoriello, è spuntato fuori nuovamente il nome di Maurizio Arrivabene, all'epoca dei fatti amministratore delegato della Juventus.
Il dirigente bianconero, come viene specificato dal quotidiano che riporta l'intercettazione, aveva subito espresso preoccupazioni sulle criticità societarie riscontrate al momento del suo ingresso nel club. Arrivabene infatti era entrato ufficialmente a far parte della Juventus il 30 giugno 2021 ma immediatamente era turbato da qualcosa che non gli stava piacendo: "Ci sono cose che mi fanno accapponare un po’ la pelle, ti dirò — aveva detto il 19 ottobre 2021 — perché poi ci saranno anche delle decisioni da prendere… Una cosa riguarda i parametri Uefa… Perché dai calcoli che abbiamo fatto noi siamo assolutamente fuori dai parametri, però può esser che ci siamo persi qualcosa".
Il dirigente bianconero era dunque chiaramente turbato da alcune situazioni societarie, specie di natura economico-finanziaria, che non riusciva a capire. Parole che, come sottolinea il Corriere della Sera, a questo punto dovranno essere vagliate dal gup a partire dal prossimo 27 marzo quando i difensori sia dei dirigenti bianconeri che del club, potranno avere la possibilità di contestualizzare quelle parole fornendo la propria versione. I turbamenti di Arrivabene, sempre secondo quanto emerge dalle intercettazioni, sono stati poi ascoltati dal direttore finanziario del club, Stefano Cerrato: "La società rispetta i parametri Uefa per l’iscrizione alla Champions 2022/23, ma con quelli attuali non potrebbe iscriversi all’edizione 2023/24″. Un giudizio espresso però nell’autunno del 2021. Ma il tema centrale è sempre stato quello relativo alle plusvalenze.
A tal proposito, in una telefonata, ha parlato Marco Re, ex direttore finanziario che all’epoca aveva già lasciato il club da un anno: "Ma tu pensa, uno come Arthur, che per farti la plusvalenza Pjanic hai pagato 75 milioni… Cioè, era palese no? Che non fosse uno da quella cifra lì". Insomma, una situazione complicata che però potrebbe trovare un punto di svolta nelle parole del ds Cherubini che nel corso di una chiamata potrebbe un po' smontare la linea dell'accusa. Il dirigente bianconero infatti parla palesemente di plusvalenze ma sottolineando la difficoltà di dare un valore a un determinato giocatore:
"È un tema talmente delicato stabilire il valore di un calciatore, a distanza di anni che lo faccio non è facile, però purtroppo siamo entrati l’anno scorso nel mirino per aver fatto una serie di operazioni cessioni determinate anche da acquisti, da scambi, e quindi sembrava che fossero operazioni così costruite più su valori economici che non su tecnici – ha spiegato – In realtà abbiamo fatto delle operazioni interessanti anche dal punto di vista proprio tecnico". Una situazione che resta dunque apertissima in attesa di nuovi sviluppi.