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L’Inter sbatte contro il muro del Monza, Dumfries la salva dalla beffa: pareggio agli ultimi assalti

Succede tutto nel giro di pochi minuti nella ripresa: i brianzoli accarezzano il colpo con Mota, l’olandese rimette le cose a posto (1-1). Nerazzurri senza guizzo in attacco.
A cura di Maurizio De Santis
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L'Inter incassa un pareggio strappato coi denti a Monza (1-1), frenata da una cosa essenziale: non riesce a buttarla dentro. Brucia e fa male perché ai punti avrebbe meritato ben altro esito, invece deve ingoiare un boccone amaro. È padrone del gioco, non basta. Fraseggia da una parte all'altro del campo cercando la profondità improvvisa, ma non trova sbocchi. In attesa che domani sera si giochino Parma-Udinese e Lazio-Verona, la classifica di Serie A racconta che in testa c'è il Napoli di Antonio Conte che a Cagliari "s'è sporcato le mani" (per dirla come il suo allenatore) e ha raccolto il terzo successo di fila. E se i friulani fanno il colpo al Tardini la prossima capolista può essere friulana.

È l'effetto di un avvio di campionato che risente del lungo periodo di rodaggio, della nuova Champions che incombe: un po' distrae, un po' invita a prestazione attenzione in vista della ribalta continentale. Si spiega anche così la scelta di Simone Inzaghi di lasciare fuori tre calibri da 90 come Calhanoglu, Barella, Bastoni proponendo Asllani e Frattesi a centocampo, De Vrij e Carlos Augusto in difesa. Può bastare? Forse. Sta di fatto che per superare il muro dei brianzoli sarebbe servito quel guizzo che nemmeno Zielinski (subentrato nel secondo tempo con Dumfries) è riuscito a dare con la sua fantasia.

Eccezion fatta per alcun buone opportunità in avvio per Dimarco e Lautaro, che non trovano la porta come Frattesi, la trama della partita s'incanala esattamente sui binari che vuole il Monza. Attento, compatto, chiude gli spazi, si tiene pronto nel caso all'orizzonte un contropiede lo favorisca. Nella ripresa va anche peggio, diventa difficile anche ragionare contro un avversario che non molla mai, trasforma le zolle anguste in trappole. Inzaghi cambia qualcosa: dentro Correa e Arnautovic, fuori Asllani e Thuram. L'Inter si sistema col tridente che là davanti è completato da Taremi. La fortuna, però, gira da un'altra parte: in uno degli unici spunti in area nerazzurra viene premiata la squadra di Nesta, in vantaggio con Mota autore di un grande colpo di testa: Izzo crossa dalla trequarti, non ci arriva Djuric ma lo stacco del portoghese è poderoso e la indirizza laddove nemmeno Sommer può farcela. Non è ancora finita, nel giro di pochi minuti arriva il pareggio di Dumfries.

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