L’Inter rischia la Champions, Inzaghi parla come un nastro registrato: dice sempre le stesse cose
Terza sconfitta consecutiva. Zona Champions League che scricchiola. L'Inter esce sconfitta contro la Fiorentina dopo aver sprecato l'impossibile e Simone Inzaghi parla come un disco registrato. Si presenta alle interviste esprimendo concetti disarmanti, considerata la situazione della squadra e il rischio (concreto) di vedersi catapultata fuori dalle prime quattro posizioni. Sarebbe un disastro.
Eppure, al netto della comprensibile difesa d'ufficio e del senso di responsabilità, le sue parole sono sempre le stesse: parla di comprensibile delusione, dice che "ai ragazzi non posso rimproverare niente sul piano dell'impegno", ringrazia il "pubblico meraviglioso che ci ha sostenuto fino al 95°", poi chiosa in maniera ecumenica sostenendo che "dobbiamo lavorare tutti di più io per primo".
Il mondo (e la classifica) intorno a lui frana un pezzo alla volta ma no sa cosa dire di abbastanza efficace da evitare frasi fatte, che potrebbero essere utilizzate in qualsiasi altra situazione. O, forse, nemmeno sa cosa fare se lì davanti non la buttano dentro nemmeno a porta vuota. La risata amara che gli è sgorgata da dentro dinanzi all'ennesima occasione mancata è la fotografia del momento tremendo che attraversano i nerazzurri: sembrano ballare sul Titanic.
Nella testa Inzaghi ha ancora quell'errore pazzesco commesso da Lukaku che – col risultato fermo ancora sullo 0-0 – avrebbe forse rappresentato la svolta dell'incontro. Lo è stato ma in negativo perché quell'ex diavolaccio di Bonaventura rifilerà un colpo da ko.
Inevitabile che da studio arrivino domande su Lukaku. In nazionale sembrava (finalmente) rigenerato, con la maglia nerazzurra addosso è ripiombato nel limbo. A Inzaghi chiedono se l'incertezza sulla permanenza possa togliere serenità al calciatore, la replica: "Io lo vedo pienamente recuperato, ha ottimi dati fisici. Oggi, se avesse fatto due gol, si starebbe parlando di un Romelu eccezionale e di un'altra Inter".
Com'è possibile abbia sbagliato ancora, per giunta in quel modo? "Sono stato attaccante anche io e so che ci sono questi momenti. Il lavoro li farà passare. Non mi piace parlare di sfortuna, si deve lavorare di più con questo impegno ma con concentrazione maggiore. Meritavamo altro risultato ma siamo qui ad analizzare un'altra sconfitta".
Come se ne esce da questa situazione pericolosa? "È un momento così, dove dobbiamo essere più cattivi. Ma sull’impegno non posso dire niente alla squadra perché abbiamo messo in campo tutto quello che abbiamo provato".