“L’Inter in realtà ha perso il campionato, lo ha vinto il Milan”: la teoria che riscrive la Serie A
Ancora imbattuta in questo avvio di campionato, l'Inter insegue il Napoli capolista a 4 punti di distanza, un gap figlio dei due pareggi della squadra di Inzaghi contro Sampdoria e Atalanta. I nerazzurri sono dunque pienamente in corsa per confermare lo Scudetto vinto l'anno scorso con 12 punti di vantaggio sul Milan secondo. Una cavalcata trionfale quella dell'ultima stagione sotto la sapiente gestione di Antonio Conte, sulla quale tuttavia qualcuno ha da eccepire e non per questioni di campo.
È la tesi del presidente del Brescia Massimo Cellino, pienamente in corsa con le sue Rondinelle – attualmente terze in classifica in Serie B – per la promozione diretta nella massima serie. "Se l’Inter ha vinto il campionato con un passivo di 245 milioni, in realtà quel campionato l’ha perso. Vincere un campionato significa poterlo fare anche dal punto di vista dei bilanci. Il Milan, di cui conosco perfettamente la gestione, ha vinto lo scudetto molto più dell’Inter", spiega l'imprenditore sardo.
"Il Covid ha offerto un alibi a molte società, che hanno sollevato il tema delle perdite a causa del coronavirus. Ma i bilanci fanno emergere perdite di anni precedenti – argomenta Cellino, ospite di Teletutto, come riportato dal Giornale di Brescia – Nessuna azienda è più prevedibile delle società di serie A, perché a inizio anno si sa già quanto danaro entrerà nelle casse e quanto potrà essere speso. Ci si può anche indebitare per vincere lo Scudetto, e quindi fare il passo più lungo della gamba. Nessuno ti obbliga a essere virtuoso".
Il patron del Brescia marca la differenza rispetto al calcio della Premier League ed ai controlli che vengono esercitati Oltremanica: "Quando sono tornato dall’Inghilterra ho trovato un calcio totalmente cambiato, devastato. Lì prima di farmi comprare il Leeds mi hanno fatto una sorta di interrogatorio. Hanno voluto sapere tutto. Qui, invece, arrivano persone che acquistano una società, ma in realtà non si conosce con certezza di chi è la proprietà. E se il calcio non torna ad essere corretto e trasparente continuerà ad attirare personaggi dubbi".
Cellino chiede che le regole siano uguali per tutti, altrimenti minaccia di togliere le tende: "Io pago regolarmente gli stipendi e le tasse. Quando sono arrivato qui ho trovato una situazione patrimoniale pesante. Adesso c’è una società sana che deve riuscire ad andare avanti in autonomia. Se nei prossimi mesi la Federazione non mette a posto le cose, il rischio è che ce ne andiamo via e lasciamo spazio agli avventurieri, a quelli che sul tavolo da gioco a fronte dei miei soldi veri mettono quelli falsi. Ho impegnato tutto quanto ho guadagnato per andare in serie A, perché in B si perdono soldi e questa situazione del campionato cadetto rischia di portare al fallimento di molti. E andare in A sarebbe un sollievo di fronte al sacrificio che faccio di vivere lontano dalla famiglia".