L’Inter ha perso Dybala, i tifosi individuano il colpevole: tempesta di odio sui social
Paulo Dybala all'Inter sembrava cosa fatta più di due mesi fa, con la corte nerazzurra del suo vecchio mentore Marotta che aveva trovato corrispondenza nel desiderio dell'argentino di restare in Italia e prendersi una rivincita sulla Juventus che lo aveva ‘rottamato' senza tanti complimenti dopo 7 anni. Si era arrivati anche al faccia a faccia che pareva decisivo tra la dirigenza interista e l'entourage del 28enne attaccante e davvero sembrava solo questione di tempo per l'annuncio ufficiale.
Ed invece le cose sono andate diversamente, a cominciare dal clamoroso ritorno di Romelu Lukaku in nerazzurro che ha sparigliato le carte, anche se non in maniera irreversibile. L'Inter ha infatti chiesto a Dybala di aspettare che riuscisse a fare posto nel suo affollato reparto offensivo, dove ai quattro dell'anno scorso (Lautaro, Dzeko, Correa e Sanchez) si sono ora aggiunti Lukaku e il cavallo di ritorno Pinamonti. Quest'ultimo, giovane e con tanto mercato dopo la buona stagione ad Empoli, è l'unico ad ora sicuramente piazzabile, con Atalanta e Monza sulle sue tracce.
Ma l'uscita del 23enne trentino – che peraltro è ancora lì, esattamente come gli altri – da sola non sarebbe bastata a liberare spazio salariale per l'arrivo di Dybala e dunque, mentre invitavano l'argentino a pazientare, Marotta e Ausilio hanno provato in tutti i modi a trovare una collocazione per uno se non due tra Dzeko, Correa e Sanchez. Una missione impossibile, alla luce della volontà dei diretti interessati ma soprattutto dei loro lauti ingaggi.
In particolare, al 33enne Sanchez – che ha rifiutato varie proposte giunte dal Sudamerica e da club europei non considerati al suo livello – l'Inter è arrivata a offrire una ricca buonuscita per convincerlo a firmare la risoluzione a un anno dalla scadenza del contratto: ben 4 milioni netti, a fronte di un'annualità residua di 7. Non c'è stato niente da fare, il cileno è rimasto fermo sulla sua volontà di restare a Milano, almeno a queste condizioni e in assenza di offerte da squadre ritenute dal giocatore alla sua altezza.
Alla fine Dybala si è stancato di continuare in un'attesa che andava avanti da settimane, senza che ci fossero stati più contatti ulteriori con l'Inter, e ha legittimamente sposato il progetto della Roma, con Mourinho impegnato in prima persona per convincerlo. All'Inter è rimasta la rabbia dei tifosi, che già pregustavano il tridente dei sogni formato da Dybala, Lautaro e Lukaku. Ai loro occhi il colpevole è principalmente uno (anche se non sono mancati insulti anche per Dzeko e Correa), ovvero Sanchez. E dunque, dopo la notizia della chiusura tra Dybala e la Roma, l'ultimo post su Instagram del Niño Maravilla – che già prima era occupato da calorosi inviti a togliere le tende – è diventato un ricettacolo dei peggiori epiteti e auguri di sorte nefasta, con l'invito alla società a farlo "marcire in tribuna".
Dal canto suo, Sanchez non se ne cura e va avanti per la sua strada, mentre l'Inter cerca di fargli capire in tutti i modi che alla Pinetina non lo vuole più nessuno: il cileno non è stato convocato da Inzaghi per l'amichevole giocata sabato scorso a Ferrara contro il Monaco. È fuori progetto, ma ancora a libro paga, come è suo diritto. "Niente è reale, se non credi in quello che sei", scrive lui. Ma gli insulti sono maledettamente reali, mentre il gol decisivo grazie al quale nello scorso gennaio l'Inter vinse la Supercoppa sulla Juve sembra appartenere ad un'era geologica precedente.