L’Inter ha debiti per 807 milioni: le cessioni di Onana e Brozovic sono state una salvezza
L'Inter è alle prese con 807 milioni di debiti. Si parla spesso delle difficoltà finanziarie della società di viale Liberazione e questa vicenda rappresenta le due facce della capolista della Serie A e ultima finalista della Champions League: buoni risultati sul campo e grosse difficoltà nella gestione finanziaria. Il bilancio consolidato del Gruppo che fa capo a FC Internazionale Milano SpA, al 30 giugno 2023, ha evidenzia una perdita consolidata netta di Euro 85.372.658 e per la continuità aziendale sono state fondamentali le cessioni della scorsa estate di Brozovic e Onana oltre all’ulteriore rateizzazione del versamento delle ritenute concessa dalla Legge di Bilancio del 29 dicembre 2022. Secondo i numeri riportati l'Inter ha ricavato 425.5 milioni di euro a fronte dei costi per 465.5 milioni nella scorsa stagione.
La voce debiti dello Stato Patrimoniale, aggiornata alla fine di giugno del 2023, ha toccato la cifra di euro 807.377.862: in calo rispetto agli 881.150.062 nel 2021-22 ma comunque altissima. Questo e molto altro sono stati esaminati dal commercialista e revisore contabile Luca Marotta sul suo blog personale.
L’Inter al 30 giugno 2023 "segnalava un patrimonio netto negativo per 161,9 milioni. Ciò significa che tutte le attività contenute nel bilancio interista, peraltro sovrastimate, non basterebbero a coprire le passività" e questo "non rientra nei limiti minimi di capitalizzazione previsti dal Codice Civile".
La società nerazzurra ha avuto la possibilità di differire il ripianamento delle perdite entro il quinto esercizio successivo a quello chiuso: entro il 2027 dovrà azzerare i 342 milioni di perdite cumulate. Gli Amministratori hanno redatto il bilancio consolidato secondo il principio della continuità aziendale ma nemmeno le buone performance sportive hanno aiutato a migliorare la situazione.
Il Gruppo che fa capo all'Inter, il 23 agosto 2022, ha sottoscritto un Settlement Agreement con la Uefa che vale fino alla stagione 2026/27. L'accordo, come riporta Luca Marotta, "prevede come parametro di riferimento l'indicatore "Football Earnings" ossia il pareggio del bilancio consolidato rettificato da talune componenti (es. costi sostenuti per il settore giovanile, per il calcio femminile etc.)". Sempre questo accordo "prevede una sanzione certa e non condizionata di Euro 4 milioni, iscritta nel bilancio 2021-2022 nella voce ‘Fondi per rischi ed oneri', ed una ulteriore potenziale sanzione di massimi Euro 22 milioni sospesa in funzione del rispetto di valori target di ‘Football Earnings-negli anni di validità dell'accordo stipulato. Inoltre dal punto di vista sportivo, il Gruppo FC Inter, nel 2022-2023 e nel 2023/2024, ha subito e subirà restrizioni in termini di limitazioni per la registrazione di nuovi giocatori".
A gennaio 2022 è stato emesso un nuovo bond da 415 milioni di euro con scadenza 2027 e un rendimento monstre del 6,75%: questo aveva la funzione di riscattare le obbligazioni senior in circolazione con scadenza 2022 (per complessivi 375 milioni), rimborsare la revolving credit facility (da 50 milioni e concessa da Goldman Sachs e Ubi Banca) e pagare commissioni e spese.
La famiglia Suning, che controlla la società nerazzurra attraverso Grand Tower, dovrà rimborsare entro la scadenza di maggio 2024 il finanziamento da 275 milioni del fondo californiano Oaktree, che a garanzia del suo credito ha preteso tutte le azioni del club. Se non dovesse essere ripagato, ecco che l'Inter potrebbe finire in mano ad un fondo come accaduto al Milan. La vendita del club nerazzurro è un altro argomento che di tanto in tanto diventa centrale nel dibattito calcistico italiano: