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L’Inter di Simone Inzaghi è il successo di Suning: continuità tattica col 3-5-2 e risparmio

L’arrivo di Simone Inzaghi all’Inter soddisfa la proprietà Suning sul piano economico, con un netto risparmio su Conte e sulle altre alternative. Anche sul fronte tattico è una sicurezza per i giocatori che ripartiranno dal 3-5-2, dove al centro dovrebbe tornare Eriksen, pronto al rilancio dopo le difficoltà con Conte.
A cura di Alessio Pediglieri
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Simone Inzaghi dalla Lazio all'Inter (oggi dovrebbe arrivare  l'annuncio) per provare il grande salto dopo 20 anni in Capitale tra campo e panchina. Così, per il minore dei due fratelli del gol a cavallo tra gli anni 90 e 2000 è iniziata una nuova era, con uno strappo che ha già lasciato strascichi ma con la determinazione di chi sapeva che non poteva farsi sfuggire un'opportunità unica.

Con una proprietà votata al risparmio che ha sposato un principio di autofinanziamento drastico, la sua figura si incastra a pennello e Suning può finalmente guardare oltre avendo già raggiunto il primo obiettivo: il risparmio. In attesa di dimostrare di non aver perso poi molto, per il dopo Conte sul piano tattico e aver guadagnato. non poco, sul fronte dell'ingaggio.

Simone Inzaghi all'Inter significa sul piano tecnico una linea di continuità: da Antonio Conte al nuovo allenatore non cambia nulla, si parla sempre di 3-5-2. Per i giocatori – delusi e perplessi del cambio in panchina – è già un elemento non secondario sapere che avranno il medesimo sistema operativo. L'aggiornamento del software verrà installato su un hardware già in uso, senza ulteriori rodaggi, con delle basi precise e il lavoro disegnato da Conte avrà così ulteriore significato.

L'incognita mercato al risparmio

Certo, il mercato dirà quanto sarà soddisfatto realmente da qui ai prossimi tre mesi lo stesso Simone Inzaghi, al di là di aver sottoscritto un biennale che è in pratica il doppio di quanto offerto da Lotito a Roma. Ci saranno cessioni eccellenti per l'autofinanziamento e l'obiettivo dei 100 milioni in attivo da inserire prima dell'inizio della nuova stagione e qualche big farà le valigie. Ma la scelta di Ausilio e Marotta, con il blitz di giovedì pomeriggio è una linea tracciata anche a tutela del gruppo squadra: Inzaghi ha saputo già gestire diverse situazioni nella Lazio di Lotito, presidente storicamente difficile con cui confrontarsi nelle sessioni di calciomercato.

Il rilancio di Eriksen

Sul fronte tattico, dunque, si continuerà sulla falsa riga degli ultimi due anni, con qualche accortezza in più nei confronti di qualche giocatore come per Eriksen che potrebbe assumere il ruolo che con Conte faticava ad avere, con maggior libertà e responsabilità, alla Luis Alberto nella Lazio, prendendosi l'etichetta del leader. Al netto di plusvalenze e movimenti di mercato, anche Marcelo Brozovic potrebbe avere un rilancio in campo, davanti alla difesa (alla Leiva, per intendersi), così come De Vrij che ritroverà un tecnico che già a Roma gli dava la palla sui piedi per costruire da dietro, come poi Inzaghi ha fatto con Acerbi, difensore dai piedi buoni.

L'incognita attacco attorno a Lukaku

Davanti non si muoverà Romelu Lukaku, mentre al suo fianco si valuterà in base alle scelte estive chi far giocare. Alexis Sanchez è sulla strada dell'addio per diversi motivi, sia fisici che economici, per Lautaro si devono vagliare le proposte spagnole, sempre sulla carta pronte a prelevare l'argentino portando soldi freschi nelle casse dell'Inter. E' in quel reparto che Simone Inzaghi dovrà insieme a Marotta e Ausilio reinvetarsi per una coperta corta, dove a parte il belga c'è sempre Pinamonti come alternativa ma manca la soluzione di qualità per restare tra i migliori attacchi d'Europa senza rimpianti.

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