L’infernale spogliatoio ospiti del Chelsea: trucchi e ostacoli, ideato per annientare gli avversari
In amore, in guerra è anche nel calcio tutto è lecito. Più il livello e la posta in palio si alzano e più l'attenzione ai dettagli deve essere maniacale, non solo per quanto concerne la propria squadra. Fondamentale cercare di mettere gli avversari nella peggiore condizione possibile, nel tentativo di renderli incapaci di esprimersi al meglio. Tutto questo non solo in campo, ma anche fuori, prima e durante i match. In quest'ottica rientra la particolare cura che alcuni club riservano anche alla progettazione e gestione degli spogliatoi riservati alle squadre ospiti. Se i giocatori di casa dunque possono contare su stanze all'avanguardia e dotate di tutti i comfort, diametralmente opposte sono quelle di chi è in trasferta. Esemplare in questo senso è lo spogliatoio-ospiti del Chelsea.
Chi ha avuto il piacere di effettuare un tour all'interno dello Stamford Bridge di Londra, impianto che ospita le gare interne del Chelsea, si è trovato di fronte due spogliatoi completamente differenti. Se la squadra di Tuchel può prepararsi al meglio in quella che è a tutti gli effetti una suite, quello degli ospiti è a dir poco essenziale. Una scelta precisa, quella della società, portata avanti già in fase di allestimento quando le linee guida sono state improntate al fare il possibile per renderlo scomodo agli avversari. Il tutto con la finalità di farli arrivare poi al match, non del tutto rilassati, anche sfruttando una serie di stratagemmi particolari.
Innanzitutto, come accade praticamente in tutti gli stadi, la stanza riservata alla squadra in trasferta è molto più piccola di quella occupata dai padroni di casa, e assolutamente spartana. Inoltre ci sono una serie di "ostacoli" in termini di arredamento (ci sono solo due lettini per i massaggi) e a parete che cercano di complicare i piani negli spostamenti dei calciatori, e nei loro preparativi alla partita. Le sedute poi sono molto scomode e basse con e le grucce dove appendere gli abiti invece posizionate molto in alto. In questo modo i calciatori ospiti sollecitano caviglie, braccia e muscoli posteriori delle cosce per raggiungerle, sforzandosi e innervosendosi. Il tabellone che viene utilizzato per disegnare la tattica si trova poi sul retro della porta degli spogliatoi, che deve essere sempre tenuta socchiusa come uscita antincendio, con il rischio che qualcosa trapeli al di fuori.
Persino la scelta degli specchi non è banale. Questi infatti sono stati studiati per non far rilassare i calciatori, essendo posizionati vicino alla porta e più stretti del normale per dare l'impressione a chi si specchia di essere più piccoli di quanto non siano realmente. Inoltre la squadra che affronta il Chelsea deve fare i conti con un altro problema: il riscaldamento all'interno della stanza e molto alto e il soffitto basso non aiuta a far circolare l'aria che dopo un po' diventa molto pesante. L'obiettivo è quello di creare una sensazione di tepore e di far rilassare muscoli dei calciatori in trasferta.
Non è un caso che quello del Chelsea sia considerato lo spogliatoio più psicologicamente influente della Premier League. D'altronde lo stesso Tuchel non ha mai fatto mistero di questa situazione che rappresenta un punto di forza per la sua squadra: "Le squadre in trasferta devono sentirsi a disagio quando vengono a Stamford Bridge…". E sono tanti gli esempi che confermano che l'obiettivo è stato raggiunto. Nella sfida valida per il ritorno degli ottavi di Champions nel marzo 2012, il Napoli sconfitto 4-1 dai Blues si lamentò della situazione presente negli spogliatoi: Mazzarri e i suoi giocatori trovarono una temperatura insopportabile di circa 30°, con il presidente De Laurentiis che presentò un esposto all'Uefa.
Nell'ottobre 2020 anche il manager del Southampton Hasenhuttl si lamentò pubblicamente per un altro aspetto, legato alla collocazione dello spogliatoio-ospiti. Lo stesso, a causa anche delle linee-guida anti-Covid era stato spostato, e si raggiungeva in maniera tutt'altro che semplice con un percorso di circa 3 minuti. Una situazione che faceva perdere tempo alla squadra, riducendo invece quello a disposizione per ricaricare le energie e riorganizzare le idee. Il tecnico dei Saints, stizzito dichiarò: "Sono troppo lontani. Vuoi allenare, vuoi riorganizzare e gli avversari invece entrano così velocemente avendo il loro spogliatoio (definito "centro benessere", ndr) giù per le scale". Insomma chi gioca in casa del Chelsea, ancor prima di affrontare Jorginho e compagni deve fare i conti con la scomodità e il nervosismo.