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L’inesorabile destino del PSG in Champions: perché i “floptrotters” continuano a fallire

Il PSG è dominato dal Bayern Monaco nei 180 minuti e dimostra che senza un gioco i campioni non servono a vincere.
A cura di Jvan Sica
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All’inizio dell’anno, con Mbappé rifirmato a prezzi clamorosi per non perderlo e vederlo passare al Real Madrid, del Paris Saint Germain si parlava come di globetrotters del pallone, ovvero di una squadra formata dai migliori calciatori al mondo nel proprio ruolo, che doveva vincere quasi per forza d’inerzia, senza sudare nemmeno troppo. Il Mondiale aveva certificato questa idea: in finale tutti gli occhi erano sui due migliori attaccanti e calciatori del mondo, che nel club erano ovviamente del PSG.

Oggi però la stessa squadra si ritrova per l’ennesima volta fuori dalla Champions League, letteralmente dominata da un Bayern Monaco che non è al meglio della condizione e in Bundesliga è messo in difficoltà dal Borussia Dortmund e dall’Union Berlino.
Da globetrotters a floptrotters quindi è davvero un attimo e il PSG con qualsiasi allenatore siede in panchina non perde mai occasione per trasformarsi nella squadra peggiore che c’è.

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I problemi sono talmente tanti che è difficile anche elencarli. Prima di tutto il tentativo di far giocare almeno 4-5 giocatori senza che facciano nulla per la squadra, men che meno senza il pallone. Nel calcio contemporaneo è difficile reggerne uno (gli ultimi 5 anni di Cristiano Ronaldo sono stati fatali per tutte le sue squadre), pensare di reggerne un bel gruppetto è pura follia.

Dal 2016 a oggi sulla panchina parigina hanno fallito Unai Emery, Thomas Tuchel, Mauricio Pochettino e Christophe Galtier, non si riesce in nessun modo a far immaginare ai campioni un gioco di squadra che abbia questo nome. Un esempio per spiegare velocemente questo problema: perché il PSG prende così spesso gol perdendo palla nella costruzione dal basso? Perché è una fase di gioco in cui tutto deve essere mandato a memoria, nessuno deve improvvisare altrimenti ci possono essere delle falle e il pressing avversario può trovare il pallone in una posizione troppo invitante. Questa sera è serenamente successo di nuovo.

L’ultima trovata di un Galtier completamente fuori fase poi è di mettere dentro i ragazzini insieme ai campioni. Non serve assolutamente a nulla perché in nessuna altra squadra quei ragazzini giocheranno mai in un contesto squadernato come quello del PSG. Tutti i calciatori parigini riescono a rendere meno di quello che valgono davvero, un esempio di come l’insieme se disordinato e non controllato, abbatte ogni talento.

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Quale futuro per i floptrotters? Ce ne sarebbero tanti. Ad esempio un mercato sensato e senza accaparrarsi l’ennesima figurina. Si è anche detto che potrebbe servire un generale come José Mourinho, che molto probabilmente farebbe finire sui giornali la squadra molte più volte di quanto già ci va per questioni extra-campo. Servirebbe semplicemente un allenatore che può dire cosa fare ai suoi calciatori, i quali invece di ridergli in faccia, lo mettano in atto. Per la rosa che in questo momento ha il PSG, mi sembra utopistico.

Quindi nulla, il prossima saremo ancora qui, con una caterva di Palloni d’oro in campo, campioni del mondo che si sprecano, milioni di euro dilapidati e il floptrotters che molto probabilmente perderanno un’altra partita.

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