L’indecente sfruttamento dei cammelli ai Mondiali in Qatar: sfiancati da 40 corse al giorno
Cavalcare un cammello sulle dune ondeggianti. Quale miglior momento per scattarsi una foto e pubblicarla su Instagram condividendo con tutti la propria esperienza in Qatar. È ciò che sta accadendo durante i Mondiali 2022 che ha visto il Qatar invaso da turisti provenienti da ogni parte del pianeta. Oltre alle gesta di campioni del calibro di Messi, Cristiano Ronaldo, Mbappé e Neymar – solo per citarne alcuni – pare proprio che l'altra vera e grande attrazione dei turisti siano i cammelli. Anche questi animali però, tra una partita e l'altra, stanno facendo praticamente gli straordinari e a causa del gran numero di visitatori vivono in condizioni di sfruttamento totale.
È la denuncia che arriva dal Qatar e dai tanti animalisti scioccati da alcuni scene giudicate indecenti in questo periodo. Centinaia di visitatori infatti si presentano vestiti con le divise delle proprie Nazionali o armati di bandiera d'ordinanza, aspettando il loro turno per montare le gobbe dei cammelli. Secondo un rapporto dell'Associated Press, alcuni di questi animali, in diverse occasioni, non si sono alzati e sono stati costretti a ricorrere a uno sforzo immane dai propri allevatori. Venerdì scorso un cammello ha emesso un forte grugnito portando una donna australiana a gridare: "Sembra come se fosse stato picchiato!". Nelle vicinanze, un gruppo di uomini messicani vestiti con thobe e copricapi bianchi del Qatar si sono invece scattati dei selfie. Scene di ordinaria follia che stanno indignando anche gli animalisti.
Una nuova polemica è dunque scoppiata in Qatar su questa triste vicenda che vede i cammelli sfruttati e usati come oggetto da esporre, costringendolo a lunghe e logoranti giornate. Il problema principale è che il numero di cammelli non basta a colmare la richiesta dei tanti turisti vogliosi di farsi trascinare nel deserto cavalcando uno degli animali più iconici del Qatar. "Molte persone vengono al mattino e più nel pomeriggio – ha raccontato al quotidiano spagnolo Eldemarque uno degli allevatori sudanesi che vive in Qatar da 15 anni – Tutti vogliono cavalcare cammelli, scattare foto con loro e divertirsi”. La testimonianza di quest'uomo è a tratti spaventosa:
"Siamo passati da 20 viaggi al giorno a 500 in una mattina e altri 500 di notte da quando è iniziata la Coppa del Mondo – ha spiegato – A volte i cammelli mostrano la loro frustrazione sedendosi dopo essersi alzati o rifiutandosi proprio di alzarsi". Al Ali, ovvero il pastore che si occupa dei cammelli, riconosce che questi animali hanno bisogno di riposare e cerca di capire lui stesso quando il cammello ha bisogno di riposo. Si tratta comunque di 15-20 corse, a volte anche 40, ogni giorno. Come altre culture del Golfo, i cammelli una volta fornivano al Qatar una forma di trasporto vitale e aiutavano nell'esplorazione e nello sviluppo delle rotte commerciali. Oggi questi animali figurano come dei passatempi culturali. E in questo momento in Qatar se ne sta abusando un po' troppo facendo indignare il mondo intero.