L’indagine sugli ultras non preoccupa Marotta: “Ai tifosi dico che l’Inter è integerrima”
I tifosi dell'Inter possono stare tranquilli dopo l'indagine della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Milano sugli ultras nerazzurri (e quelli del Milan). Parola di Beppe Marotta, intervenuto sulla vicenda in occasione del match di Champions tra Inter e Stella Rossa. Il presidente della formazione milanese confida nel lavoro della magistratura.
Marotta tranquillo dopo l'indagine sugli ultras dell'Inter
Il dirigente ai microfoni di Sky ha voluto ulteriormente sottolineare la posizione del club nerazzurro, che è "parte lesa". Questo il suo intervento: "Vorrei tranquillizzare tutti i nostri tifosi. Come hanno già dichiarato i magistrati, noi siamo parte lesa e non abbiamo proprio nulla da temere. Abbiamo già garantito tutta la collaborazione alla magistratura. Siamo totalmente a disposizione, lo eravamo già prima e lo siamo a maggior ragione oggi".
Le intercettazioni che hanno evidenziato conversazioni tra gli ultrà e alcuni tesserati di Inter e Milan, come le telefonate con Simone Inzaghi, Calabria e l'ex nerazzurro Skriniar, non preoccupano Marotta che ha ribadito: "Siamo tutti uomini di esperienza e quelli che hanno meno esperienza devono trovare in noi punti di riferimento. Ben sapendo che l'Inter è una società integerrima, è una società che agisce in modo trasparente. E questi sono i presupposti per non temere nulla. Confidiamo nella magistratura, che possa allontanare questo fenomeno di criminalità dallo stadio".
E infatti l'Inter ha il suo interno anche figure che possono garantire la sicurezza e impedire la concretizzazione di certe situazioni: "Abbiamo in società, come direzione di sicurezza, un ex funzionario dell'ordine pubblico, che applica protocolli rigidi e regolamenti molto stringenti. Poi ci sono fenomeni che sono fuori dal perimetro aziendale".
Cosa rischiano Inter e Milan
La situazione per Inter e Milan d’altronde è chiara. Non ci sono indagati tra i tesserati dei due club. La procura di Milano ha comunque avviato quello che è un “procedimento di prevenzione” nei confronti di Inter e Milan, dopo l’operazione che ha smantellato i vertici delle due curve per per associazione a delinquere, estorsione, lesioni e un'altra serie di gravi reati. I club dunque rischiano alcune sanzioni sul piano penale, come ad esempio la messa in amministrazione giudiziaria qualora non dovesse essere soddisfatto il "procedimento di prevenzione”. I giocatori e l'allenatore coinvolti in questo momento invece andrebbero incontro a sanzioni di tipo sportivo avendo violato il codice di Giustizia Sportiva della FIGC.