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L’incubo di Van der Wiel: “Ho sofferto di attacchi di ansia e panico, tutto sembrava perduto”

regory van der wiel,Oggi, a 32 anni, è senza una squadra ma continua ad allenarsi grazie alla disponibilità del Waalwijk, piccola realtà di Amsterdam sua città natale: “Dopo Toronto sono passato da una vita piena a dovermi alzare senza sapere cosa fare. E’ stato disarmante, ho patito malessere fisico e mentale. Ma ora sto superando tutto. Vogliatevi bene , può accadere a chiunque”
A cura di Alessio Pediglieri
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Per l'ex nazionale olandese Gregory van der Wiel ha seri problemi personali, fatti di attacchi di ansia e di panico che ne stanno condizionando la vita di tutti i giorni. A riferirlo, lo stesso ex difensore,  con un post social in cui ha confessato a cuore aperto il proprio terribile stato d'animo. Il calcio non è stato abbandonato però: fa questa estate, Van der Wiel si allena all'RKC Waalwijk, dove spera di riprendere il filo della sua carriera in stallo, e scacciare via i fantasmi della depressione.

Nella lettera aperta, Van der Wiel ha scritto chiaramente come oggi trascorre le sue giornate: “Ho lottato con attacchi di panico e ansia da oltre un anno. Tutto è iniziato quando mi stavo rilassando a casa a Los Angeles. Non sapevo cosa mi stesse succedendo e ho subito pensato a un attacco di cuore, ma non era così. I disturbi fisici sono aumentati e sono stato esaminato da vari ospedali e medici. Tuttavia, dagli studi non è mai emerso nulla di strano. Poi ho spostato l'attenzione sull'aspetto mentale e ho capito"

Ajax, Paris Saint Germain e l'anno a Cagliari

Gregory van der Wiel nella sua lunga carriera internazionale ha fatto capolino anche a Cagliari. Il suo nome è principalmente legato alle stagioni in Olanda con la maglia dell'Ajax, poi le 4 stagioni al Psg, quindi l'avventura sarda (2017/2018) e l'ultimo approccio in Canada al Toronto. Oggi a 32 anni, continua a tenersi in forma, nulla di più. Tutte le sue risorse sono votate a superare il terribile momento da cui vuole uscire il più in fretta possibile: "Come giocatore ho sempre sentito la pressione, ho sempre messo da parte le mie emozioni: frustrazione, rabbia, delusione, tristezza nulla contava se non giocare"

Non sono ancora dove voglio essere, ma lavoro duro ogni giorno per tornare in auge. Non sono sicuro che accadrà, ma il tempo lo dirà. Indipendentemente da ciò che viene fuori, sono molto grato per il grande aiuto che ricevo. Siamo tutti umani e questo può succedere a chiunque. Ma oggi guardo al futuro con ottimismo

La crisi dopo l'addio al Toronto FC

Una carriera che si stava concludendo a Toronto, ultima avventura finita male per incomprensioni con il tecnico e che hanno costretto alla rescissione del contratto e l'approfondimento di uno stato depressivo sempre più evidente: "Speravo di chiudere lì, ma alla fine non è andata bene per alcune discussioni. Una ferita mai rimarginata, che mi ha cambiato. Senza una squadra alzarsi ogni giorno senza sapere cosa fare è stato davvero orribile. Sono passato dall'allenarmi ogni giorno e giocare una partita ogni settimana a una vita senza obiettivi e routine. Sei mesi dopo sono iniziati gli attacchi di ansia"

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