L’inchiesta Prisma arriva alla Procura di Bologna: indagine sull’affare Orsolini con la Juventus
La Procura di Bologna ha aperto un'inchiesta per verificare se sussistano profili penali nell'operazione di mercato fatta dalla Juventus e il club emiliano per la cessione di Riccardo Orsolini dai bianconeri ai rossoblù a giugno del 2019. Inchiesta partita dopo che la Procura bolognese ha ricevuto le carte dai colleghi di Torino nell'ambito dell'inchiesta ‘Prisma' sulle plusvalenze esercitate dalla Juventus che saranno oggetto di udienza preliminare tra qualche giorno. Gli organi preposti della Procura torinese, dopo aver avviato le indagini sulla Vecchia Signora, hanno poi allargato il tutto agli altri club coinvolti in operazioni ‘occulte' con la Juve: Atalanta, Sampdoria, Sassuolo, Udinese, Cagliari e appunto Bologna.
Nei giorni scorsi la Procura di Genova aveva acceso i fari sull'operazione Audero, Peeters e Mulè mentre quella di Cagliari sul trasferimento di Cerri. Ora tocca al Bologna che ha visto gli investigatori della Procura recarsi già a Casteldebole soprattutto sulla scrittura privata, mai depositata in Lega, che i due club avrebbero sottoscritto nell'ambito dell'operazione Orsolini. Parallelamente anche la Federcalcio ha deciso di avviare un'indagine sulle modalità di cessione del giocatore dai bianconeri al Bologna. L'accusa sta cercando di accendere i fari proprio sulla scrittura privata tra i due club che per legge doveva essere depositata in Lega. I magistrati torinesi pensavo che la Juventus abbia fatto operazioni alla luce del sole con club "amici" solo per aggiustare i bilanci tenendosi aperte però strade parallele con queste stesse società affinché potesse poi beneficiare per accordi privati futuri.
La scrittura privata, mai depositata in Lega, con cui Juventus e Bologna nel giugno 2019 si accordarono per il diritto di ‘recompra’ del calciatore ascolano da parte del club bianconero, è l'oggetto della disquisizione. Orsolini fu girato in prestito al Bologna nel gennaio 2018, con opzione di acquisto in favore degli emiliani fissata a 15 milioni: opzione che fu poi esercitata. Nel giugno 2019 la cessione di Orsolini al Bologna fruttò alla Juventus 15 milioni, con una plusvalenza a bilancio di circa 11 milioni. All'interno delle pagine prodotte dal nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Torino però, si parla proprio di una scrittura privata che garantiva alla Juventus il diritto di riacquistare il calciatore entro il 30 luglio 2020 al prezzo di 26 milioni ed entro il 30 luglio 2021 al prezzo di 30 milioni, nonché "il diritto irrevocabile di pareggiare eventuali offerte" di acquisto da parte di altri club.
Il classico ‘diritto di recompra’, tipicamente adoperato dai club spagnoli (come ad esempio accaduto con Morata nell'operazione tra Juventus e Real Madrid qualche anno fa) entrato neri regolamenti della Figc nel 2018. Un documento che però va depositato in Lega ma che Bologna e Juventus, invece, avrebbero nascosto. Su questo mancato passaggio si sono accesi i riflettori della Procura e della giustizia sportiva. Il Bologna da quella operazione non ha ricevuti vantaggio, è chiaro, ma solo per aver sottoscritto quel documento con la Juventus, attualmente sospettata di aver imbastito operazioni fittizie per sistemare i bilanci, di certo non mette il Bologna in una posizione comoda. Nei prossimi giorni ci saranno sicuramente nuovi sviluppi in attesa di capire se anche le altre Procure facciano lo stesso di Genova, Cagliari e appunto Bologna.