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L’inchiesta Juve è un ciclone, De Laurentiis: “Nuova Calciopoli? Il calcio è malato dall’alto”

Il massimo dirigente traccia la cornice del suo pensiero e insiste: “Non si vuol capire che non ci sono sufficienti risorse per andare avanti con questa tipologia di campionati”. Sulla Juve non si sbilancia: “Del caso se ne occupano i magistrati”.
A cura di Maurizio De Santis
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Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, non ha commentato l'inchiesta sulla Juventus.
Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, non ha commentato l'inchiesta sulla Juventus.
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Della Juventus non parla e quando chiedono ad Aurelio De Laurentiis se dall'inchiesta della Procura di Torino sia venuta fuori una nuova Calciopoli la replica è altrettanto cauta: "Non sta a me stabilirlo. Il caso Juve è nelle mani dei magistrati, non ne parlo né me ne occupo io". Il presidente del Napoli non cede alla tentazione forcaiola né si lascia prendere la mano dal giustizialismo populista: gli basterebbe poco davvero per soffiare sul fuoco e appiccare l'incendio spargendo fiammate contro i bianconeri.

Ma non lo fa, non sarebbe corretto né avrebbe senso. Sarebbe come guardare il dito che punta la luna… il problema è un altro e il numero uno dei partenopei lo dice senza reticenza. "Ho già detto che il calcio è malato dall'alto". Erroneo pensare si riferisca solo a quello italiano, non è certo la prima volta che il massimo dirigente azzurro fa riferimento anche a una riforma del mondo del pallone che deve partire dai vertici europei perché così com'è il sistema è giunto al collasso.

L'ex presidente della Juventus, Andrea Agnelli.
L'ex presidente della Juventus, Andrea Agnelli.

De Laurentiis esprime concetti generici, non proferisce verbo sulla cena a casa di Andrea Agnelli a cui – oltre ai presidenti di altre società – partecipò anche l'attuale numero uno della Federcalcio, Gabriele Gravina. Parte da lontano: "Il governo è sempre stato assente, benché il nostro gettito fiscale sia importantissimo – dice  a corredo della presentazione del Codice di giustizia sportiva Figc -. Ci vogliono cinque minuti per modernizzarlo con leggi ad hoc, visto che è malato ovunque. I conti non tornano".

Se è così facile perché non succede? La teoria del presidente è semplice, chiara: panem ed circences è l'espressione latina che sta a significare una sola cosa, ovvero che basta poco per guadagnare il favore delle masse e il calcio è lo spettacolo perfetto: "Molta gente soffre, non riesce ad arrivare a fine mese e questa è una storia che è peggiorata ma che è sempre esistita – ha aggiunto De Laurentiis -. Qual è la panacea per far star calmi e buoni tutti? Il calcio. Lo Stato non è stupido e lo sa, però lo ignora".

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Il massimo dirigente traccia la cornice del suo pensiero e insiste: certe difficoltà sono palesi e sotto gli occhi di tutti. In particolare di chi sa che ci vorrebbe altro, una riforma seria e profonda del settore, quella che AdL chiama una rivoluzione copernicana. "Non si vuol capire che non ci sono sufficienti risorse per andare avanti con questa tipologia di campionati" eppure nulla cambia "perché poi bisogna essere rieletti. Questo è un problema di tutti coloro che sono sottoposti a rielezione, nel mondo della politica e in quello dell'industria, dei sindacati o dello sport. Nel mondo dello sport, purtroppo, la sorveglianza è latente e la volontà di voler modificare e crearsi delle antipatie è difficile trovarla".

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