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L’immagine imbarazzante del Napoli che prende gol in contropiede su angolo: è tutto sbagliato

Il pareggio contro l’Union Berlino ha rigirato il coltello nella piaga: è bastato un lancio spazza/area per colpire al cuore gli azzurri. Qualcosa di simile era già accaduta con il Barça e Spalletti in panchina, ma era un’altra storia.
A cura di Maurizio De Santis
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Il Napoli si lascia sorprendere in contropiede dall'Union Berlino e subisce il pari beffa.
Il Napoli si lascia sorprendere in contropiede dall'Union Berlino e subisce il pari beffa.

Imbarazzante. È forse questo il termine, ma c'è da giurare che a un tifoso del Napoli ne sono venuti in mente molti altri più prosaici, che meglio si addice al gol preso in contropiede dalla squadra di Rudi Garcia nella sfida di Champions contro l'Union Berlino.

Giochi in casa, sei in vantaggio per 1-0, in controllo ma non hai chiuso ancora il match, hai di fronte a te un avversario tecnicamente modesto, reduce da ben 12 sconfitte di fila (tra campionato e coppa) che non segna da 5 partite, è volenteroso/barricadero e nulla più, è a zero punti nel girone, la vittoria è nelle tue mani e la qualificazione agli ottavi quasi ma rovini tutto per colpa di un posizionamento sciagurato su calcio d'angolo a favore. È tutto sbagliato, quel frangente è solo la punta dell'iceberg di un gruppo svuotato, senza identità, messo male.

È bastato un lancio spazza/area per trasformare un rinvio in un stiletto che affonda la lama nel cuore della difesa (?!) del Napoli, in quel momento tutta sulle spalle di Lobotka, passato da visionario inventore di trame di passaggio ed equilibratore del gioco, a onesto mediano vecchia maniera.

Il momento in cui riparte l'azione dei tedeschi, la difesa del Napoli è sguarnita.
Il momento in cui riparte l'azione dei tedeschi, la difesa del Napoli è sguarnita.

Corre all'indietro più che può, corre come un dannato preso in mezzo dalla coppia di tedeschi che fa a fette quel che resta della squadra campione d'Italia, apprezzata in Europa per il gioco e la qualità del suo modo di stare in campo. Tira Becker, Meret devia. Arriva Fofana e butta giù con una pallonata le idee di Garcia e la chiesa al centro del villaggio dalle fondamenta fragili.

Adieu, esoneratelo, #GarciaOut urlano i tifosi azzurri tra stadio e realtà virtuale dei social. De Laurentiis schiuma rabbia per i soldi persi (2 milioni bruciati in una serata per un pari inopinato), per il sogno del Mondiale del Club che va a farsi benedire e maledice il giorno in cui l'ha incontrato. Quali siano stati i toni del confronto avuto dopo la gara non è difficile intuirlo.

Nulla è compromesso in classifica, la qualificazione agli ottavi resta lì, nemmeno tanto distante, ma se un allenatore dello spessore di Ancelotti fu messo alla porta dopo aver superato il girone perché non potrebbe capitare lo stesso anche al francese? In fondo, nemmeno lui è riuscito a far presa sullo spogliatoio che lo ‘segue' perché il presidente così vuole ancora (fino a quando?).

A proposito di orrori ed errori tattici, quanto accaduto ieri sera ha riportato alla memoria un'altra azione molto simile subita dal Napoli. Stesso copione, interpreti differenti. C'era Spalletti in panchina, s'affrettano a ricorda gli inguaribili ottimisti convinti che è un momento così, che la fortuna ha girato le spalle, che va tutto storto e basta, che in fondo l'Union ha fatto nulla per meritare il pari, che se succedeva anche con il tecnico-pigmalione dello scudetto non è il caso di farla così grave.

Insigne chiama lo schema su calcio d'angolo ma il Napoli sbaglia tutto.
Insigne chiama lo schema su calcio d'angolo ma il Napoli sbaglia tutto.

Sarà ma i piani di valutazione sono differenti non solo per la diversità d'impostazione tra Garcia e l'ex ma soprattutto per un dettaglio tutt'altro che trascurabile quale la cifra tecnica dell'avversario: quello affrontato nei playoff di Europa League era il Barcellona che, pur orfano di Messi, era di ben altra caratura. C'erano ancora Busquets e Piqué. Gli bastarono otto minuti e un contropiede di Jordi Alba per mettere le cose in chiaro.

Il contropiede dell'Union Berlino ha ricordato la ripartenza micidiale del Barcellona nei playoff di Europa League.
Il contropiede dell'Union Berlino ha ricordato la ripartenza micidiale del Barcellona nei playoff di Europa League.

Insigne trasformò un corner in un assist per i catalani: non si capì né cosa volesse fare né chi volesse servire, né quale schema avesse chiamato e gli effetti di quell'errore furono devastanti. Il primo tempo finì 1-3 ma sarebbe potuto terminare anche 1-6. Finì 2-4 e allora come oggi la parola "imbarazzante" è sul filo della lama che sfregia il volto di questo Napoli (che non si sa cos'è).

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