L’imbarazzo totale di Arshavin, malcapitato protagonista del peggior sorteggio della storia
Le facce di Andrey Arshavin. Nella giornata del peggior sorteggio della storia le espressioni dell'ex calciatore russo spiegano bene quale sia stato il livello d'imbarazzo a Nyon per il consueto abbinamento degli ottavi di finale di Champions. Toccava a lui estrarre dalle urne le palline contenenti i nomi delle squadre e, suo malgrado, s'è trovato coinvolto in una figuraccia di proporzioni internazionali sottolineata (anche) dalla sue smorfie a corredo del grande disagio in cui si sono trovati Giorgio Marchetti (vice segretario generale della Uefa, alla sua destra) e Michael Heselschwerdt (Head of Club Competitions della Federazione, alla sua sinistra).
Una situazione dalla quale l'Uefa non è riuscita a trarsi d'impaccio chiedendo all'ex giocatore di pescare un secondo bussolotto per rimettere le cose a posto. L'errore grossolano, giustificato in parte con un blackout del software, era avvenuto per la presenza del Manchester United nell'urna degli avversari del Villarreal. Impossibile, perché entrambe si erano già affrontate nello stesso girone di qualificazione, ma vero. Abbastanza perché l'Atletico Madrid presentasse ricorso rigettando l'abbinamento con il Bayern Monaco e obbligando la Federazione a programmare un secondo sorteggio a distanza di poche ore.
Tutto risolto? Niente affatto. Arshavin, però, credeva che la situazione si fosse in qualche modo ricomposta. Che, nonostante tutto, la cerimonia potesse proseguire con il sorteggio dell'Europa League. Infatti, sul suo profilo Instagram pubblica un primo post nel quale dà per "fatto" il tabellone degli accoppiamenti di Champions e aspetta quale sarà l'avversario dello Zenit in Europa League.
Non è ancora finita. Dopo la seconda estrazione Arshavin edita ancora un post. Il messaggio a corredo della sua foto nei pressi del tavolo sul quale sono adagiate le urne è ironico: "Contento di averlo fatto ancora… spero sia l'ultima volta per oggi". Perché c'era proprio lui a sorteggiare le squadre? È l'ambasciatore della finale di Champions League che disputerà a San Pietroburgo: "È un grande evento per il nostro paese". Peccato che questa edizione sarà ricordata anche per il pasticcio di Nyon.
