L’imbarazzo di Llorente in tv dopo il sorteggio Milan-Roma e Liverpool-Atalanta: “Mi scuso”
La gelida manina di Fernando Llorente. È stato l'ex attaccante di Juventus, Napoli e Udinese a sorteggiare nell'urna dei quarti di Europa League le palline delle italiane. Milan… e una. Roma… e due. Il primo abbinamento è un groppo in gola per rossoneri e giallorossi. Liverpool… e tre. Atalanta… e quattro. E che c… qui è scappata l'imprecazione alla luce di Inter, Napoli e Lazio già spazzate via agli ottavi di Champions.
A voler essere ottimisti, magari porta bene… magari, con la ‘dea' che si trova nella parte opposta del tabellone, ci sarà una finale tutta italiana. Sognare costa nulla. Il confronto reale, sul campo, si prefigura invece come un incubo a occhi aperti.
In pochi minuti e con un gesto semplice, involontario, dettato dalla sorte che sembra essersi messa di traverso, ha fatto più danni lui all'autostima che ogni calcolo pessimista sul coefficiente stagionale per nazioni per avere una squadra in più in Champions. In realtà, ripreso fiato dopo il colpo, conteggi ulteriori lasciano ampi margini all'Italia per portare cinque formazioni nella prossima edizione della Coppa.
"Il sorteggio è così", dice Llorente. Allarga le braccia e abbozza un sorriso. Nel profondo degli occhi azzurri e della faccia da bravo ragazzo (anche se nell'animo aveva/ha l'istinto del killer d'area di rigore) puoi leggerci un fondo di verità. Ha giocato in Italia e sa benissimo cosa vuol dire una cosa del genere.
"Mi spiace… – mormora a Sky Sport, nemmeno lo avesse fatto apposta -. Molti tifosi italiani si auguravano non venisse fuori questo derby, ma il sorteggio è questo". Purtroppo, sì. "Milan e Roma si conoscono bene ed è brutto incontrare una formazione del tuo Paese nelle coppe. Puoi avere anche avuto problemi in campionato o ci sono state cose per le quali quella partita ora ha un valore particolare".
C'è chi vede il bicchiere mezzo pieno: così almeno c'è una squadra del nostro Paese che sicuramente sarà in semifinale. Llorente dissimula: "Di solito in Europa non ci sono derby… ma è andata così".
Un po' si sente in colpa, ma che ci può fare? Nulla. "Mi dispiace – ripete l'ex attaccante della Navarra che a 39 anni ha appeso le scarpette al chiodo dopo l'ultima esperienza con l'Eibar – perché è stata proprio la mia mano a sorteggiare le palline dall'urna, ma non l’ho fatto con malizia".
Provaci ancora, Nando da Pamplona. La prossima volta, però, prima di metterle nell'urna passa le mani un po' nell'acqua benedetta così il tiro alla sorte non è più così infernale. E la griglia dei sorteggi non è come correre all'impazzata con un toro alle spalle che vuole incornarti.