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L’imbarazzante intervista dell’allenatore turco, giustifica la violenza sull’arbitro: “Cancella!”

Bulent Akan, tecnico dell’Erzincanspor ha giustificato la violenza nei confronti degli arbitri in una surreale intervista. Immediato il dietrofront, ma era troppo tardi.
A cura di Marco Beltrami
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Momento turbolento per il calcio turco. Qualche settimana dopo la tremenda aggressione all'arbitro in campo da parte del presidente Ankaragücü, questa volta è toccato ad un allenatore finito nell'occhio del ciclone proprio per aver giustificato quel becero episodio di violenza. Stiamo parlando di Bulent Akan, tecnico dell'Erzincanspor.

Il 49enne miste della squadra che milita nella terza serie del campionato turco, si è lasciato andare a parole a dir poco discutibili dopo la sconfitta per 2-0 in campionato contro l'İnegölspor. Nel mirino soprattutto la squadra arbitrale, a suo dire responsabile principale della debacle dei suoi.

Non è riuscito a filtrare le sue parole, e così ne è venuta fuori un'intervista a dir poco pesante: "Non si danno i rigori, poi non si danno i gol, e cose del genere". Il 49enne Akan ha poi tuonato: "Non si può finire una stagione con arbitri così. Naturalmente ci dispiace che il presidente dell'Ankaragücü abbia colpito l'arbitro, ma onestamente se lo meritavano".

Di fronte all'espressione attonita del suo interlocutore, il tecnico che ha fatto riferimento all'aggressione di Faruk Koca all'arbitro Halil Umut Meler dopo il fischio finale della partita tra Ankaragücü e Rizespor, ha deciso di fare un passo indietro: "Mio Dio, cancellalo, per favore". Troppo tardi però, con il giornalista che gli ha spiegato che erano in diretta.

A quel punto complimenti (tutt'altro che spontanei) agli avversari e fuga dalle telecamere. Un dietrofront che però non sembra bastare per scongiurare provvedimenti nei suoi confronti. Possibile la squalifica per quella che è un'altra pagina nera per il calcio turco entrato in una spirale che sembra al momento senza fine.

Le parole del presidente Erdogan in questo senso sono emblematiche: "Chiunque abbia preso di mira gli arbitri e promosso crimini contro gli arbitri è coinvolto in questo crimine atroce. I commenti irresponsabili fatti da presidenti di club, dirigenti, allenatori e commentatori televisivi nei confronti degli arbitri hanno aperto la strada a questo spregevole attacco".

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