Liga, niente accordo sugli stipendi: calciatori in cassa integrazione
È scontro in Spagna tra la Liga e l'Assocalciatori. Non c'è l'accordo sulle misure per far fronte alla crisi economica legata al Coronavirus, e in particolare sulla riduzione degli stipendi dei calciatori. Una situazione che ha spinto dunque l'organismo che gestisce gli interessi dei club professionistici iberici, ad invitare le società ad applicare l'Erte (il meccanismo per ridurre l'orario di lavoro e le giornate lavorative, e dunque anche i pagamenti, a causa di difficoltà che mettono a repentaglio la sostenibilità del sistema). I calciatori dunque saranno messi in cassa integrazione.
Liga, niente accordo sugli stipendi con l'Assocalciatori
Grande distanza tra le posizioni della Liga e dell'AFE, ovvero l'Associazione che tutela i diritti dei giocatori spagnoli. Il mancato accordo sulla riduzione degli stipendi, ha spinto l'organo che gestisce le 42 società società sportive di calcio coinvolte nelle varie categorie professionali dei campionati spagnoli a prendere una posizione perentoria. I club iberici sono stati invitati a ridurre l'orario di lavoro e dunque anche i pagamenti, a causa dell'emergenza legata alla crisi Coronavirus, che rischia di far vacillare l'intero sistema calcio
Calciatori in cassa integrazione per far fronte all'emergenza Coronavirus
Secondo quanto riportato nel comunicato ufficiale riportato dalla Liga: "Serve un esercizio di responsabilità necessario per preservare un settore che rappresenta l'1,37% del PIL e che impiega circa 185.000 persone". A tal proposito tutti i club sono stati invitati: "ad avviare l'ERTE per ridurre l'orario di lavoro a causa di forza maggiore consentita dal governo come meccanismo eccezionale per evitare e mitigare l'impatto negativo che COVID-19 sta avendo sul settore e garantire così il suo successivo recupero".
Club impongono tagli sulla scia di Barcellona e Atletico
Inizialmente l'AFE aveva proposto una riduzione degli stipendi dei calciatori tra l'8 e il 10%, ma ora dovranno sostenere " il 46-49% delle perdite". Ecco perché tutti finiranno in cassa integrazione, anche se la sensazione è che potrebbero essere prese di posizioni da parte dell'AFE. Tutti potrebbero dunque allinearsi a Barcellona e Atletico che in automatico avevano optato per tagli del 70%.