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Liga, le Isole Canarie si propongono come sede per chiudere il campionato

Gli hotel delle Isole Canarie hanno proposto alla Federcalcio spagnola e alla Liga, di far concludere i campionati sul proprio territorio. A giocare a favore di questa idea dell’associazione alberghiera canaria c’è il fatto che l’insularità ha rappresentato un fattore di isolamento, che ha parzialmente protetto il territorio dalla pandemia.
A cura di Marco Beltrami
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Gli hotel delle Isole Canarie hanno proposto alla Federcalcio spagnola e alla Liga, di far concludere i campionati sul proprio territorio. Le strutture alberghiere della comunità autonoma della Spagna situata nell'oceano Atlantico al largo dell'Africa nord-occidentale, in una lettera hanno spiegato i motivi per cui i match dei primi due campionati professionistici iberici potrebbero essere disputati in terra canaria, nel caso in cui il Coronavirus allentasse la presa. Un'idea simile a quella che che si è fatta strada nelle ultime ore in Serie A, relativa alla possibilità di concentrare a Roma la parte restante del torneo.

Liga, le Isole Canarie si propongono come sede per chiudere il campionato

L'Asociación Hotelera y Extrahotelera de Tenerife, La Palma, La Gomera y El Hierro, Ashotel, ha inviato una lettera ai presidenti della Federcalcio spagnola e della Liga, Luis Rubiales e Javier Tebas. Nella stessa si propone di sfruttare le Isole Canarie per disputare tutte le restanti partite delle prime due serie professionistiche di calcio, sempre nel caso in cui vengano revocate le drastiche misure anti-contagio. A giocare a favore di questa idea dell'associazione alberghiera c'è il fatto che l'insularità ha rappresentato un fattore di isolamento che ha parzialmente protetto le Canarie nella diffusione della Pandemia.

La Liga vuole chiudere il campionato dopo l'emergenza Coronavirus

In questo modo, le Isole Canarie (che nel 2019 hanno ricevuto oltre 15 milioni di visitatori) potrebbero rilanciarsi, visto che il settore turistico è il principale motore dell'economia. D'altronde l'Ashotel ha evidenziato che le strutture sportive dell'isola si sono già dimostrate all'altezza di eventi di primissimo piano, così come le infrastrutture che potrebbero ospitare dirigenti, addetti ai lavori ed eventualmente tifosi. La Spagna del pallone ci pensa, anche perché c'è la volontà di fare il possibile per portare a termine la stagione: nell'ultimo piano della Liga si è parlato di possibili partite ogni 72 ore, nel corso dei mesi estivi, con "cooling break" e porte chiuse.

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