“Liberati di Cristiano Ronaldo”: Allegri aveva avvisato Agnelli per il bene della Juve
Mentre la stagione della Juventus scivola via avendo come unici obiettivi rimanenti la qualificazione alla Champions League e la finale di Coppa Italia – traguardi che a settembre sarebbero stati bollati come fallimentari – il malessere pubblicamente esposto da Cristiano Ronaldo è argomento non solo di dibattito da bar, ma soprattutto di riflessioni in casa bianconera.
Riflessioni che attengono ad un progetto – quello del matrimonio tra Ronaldo e la Juve, pomposamente ostentato nell'estate di 3 anni fa – arrivato al terzo anno senza che l'obiettivo della finale di Champions League sia stato minimamente sfiorato, anzi, andando a casa nei quarti ed ottavi (due volte) contro squadre ritenute non al livello del club bianconero come Ajax, Lione e Porto.
I due Scudetti vinti nel frattempo dalla Juve hanno salvato il giudizio sull'operazione, almeno fino a questo momento. Oggi, con un campionato sfumato e dopo l'ennesima delusione europea, tutto quello su cui prima si chiudeva un occhio – se non due – diventa oggetto di critica: una squadra totalmente sottoposta, tatticamente, economicamente e mediaticamente, ad un uomo solo. Campione tanto grande quanto condizionante, nel bene e nel male. E adesso che le cose vanno male, il gravare a bilancio al quarto anno per una ottantina di milioni appare per quello che è: un fardello pesantissimo, ancor più in tempi di enorme contrazione dei ricavi da pandemia.
Chi aveva previsto tutto è Massimiliano Allegri, oggi rimpianto da molti tifosi bianconeri come simbolo di tutto quello che deve interessare alla Juve: vincere, non necessariamente convincere. Alla fine neanche Sarri, arrivato come il profeta del bel gioco, aveva convinto, ma almeno aveva vinto, portando a 9 la striscia record degli Scudetti. La Juventus di Pirlo e del malmostoso Ronaldo non ha fatto né l'una cosa né l'altra, e vedere che la tua stella pensa più ai suoi record personali che ai successi della squadra non aiuta.
Allegri non solo aveva previsto tutto, ma lo aveva anche detto ad Andrea Agnelli, in maniera chiarissima, primo che lo mandassero via. "Liberati di Ronaldo, sta bloccando la crescita di squadra e società", sono le parole riportate da ‘Repubblica'. Una zavorra, insomma, e pure pagata a peso d'oro: questo il giudizio dell'ex tecnico bianconero. Un consiglio all'epoca ritenuto non degno di essere ascoltato. Oggi, forse, le cose sarebbero diverse.