L’ex Liverpool che odia Benitez: “Un codardo, non ha avuto neanche il coraggio di chiamarmi”
Si dice che il tempo cura le ferite, ma quando queste sono profonde può diventare complicato ricucirle, anche se dai fatti che hanno generato sofferenza sono passati quasi 20 anni. Non provate a nominare Rafa Benitez a Stephen Warnock, che riceverete in risposta parole al veleno, fino ad evocare addirittura un sentimento come l'odio. La vicenda che l'ex difensore inglese non riesce a cancellare risale alla leggendaria finale di Champions League vinta dal Liverpool ai rigori sul Milan nel 2005, dopo aver rimontato da 0-3. Warnock fu fatto fuori dai convocati dopo che inizialmente era stato inserito, senza che il tecnico spagnolo avesse il coraggio di dirglielo di persona, con pesanti conseguenze – anche economiche – sull'allora 23enne calciatore.
Warnock – che oggi di anni ne ha 42 ed è un apprezzato opinionista – ha raccontato tutta la storia al podcast ‘Under the Cosh', spiegando come Benitez si sia comportato in maniera estremamente deludente dal punto di vista umano, al di là delle scelte tecniche: "La sua gestione dei calciatori è orrenda. Tatticamente è brillante. Ma gestione del personale, zero. Non ha assolutamente idea di come parlare con chiunque. Istanbul ha riassunto la situazione, è stata una vergogna assoluta il modo in cui ha trattato me e alcuni altri ragazzi. Semplicemente non gli importava".
Sebbene inizialmente fosse stato inserito nella rosa di 18 giocatori per la finale di Champions, l'ex difensore ha perso il posto a favore di Josemi e quindi è stato automaticamente privato dell'enorme bonus di 200mila sterline (oltre 200mila euro). Ancora amareggiato per la vicenda, Warnock ha raccontato nei dettagli com'è andata: "Ci siamo allenati per due settimane prima della finale di Istanbul. Due giorni prima della partenza, si riceveva la lista dei 18 giocatori convocati, che sarebbero stati 11 titolari e 7 riserve. Sapevi che se tu giocavi o stavi in panchina, non c'erano due o tre giocatori aggiunti il cui compito era solo viaggiare con la squadra".
"Ricordo che dopo l'ultima sessione di allenamento ho pregato: ‘Per favore, partecipa alla finale' – ha continuato – Il mio nome era sulla lista dei convocati, a quel punto ho pensato: ‘Cazzo, finale di Champions League, sarò in panchina oppure giocherò', quindi sono corso fuori a chiamare la mia famiglia per dirgli di prenotare i biglietti aerei. A casa preparo tutto per la partenza e poi squilla il telefono. Era Pako Ayestaran, il vice di Rafa. Lui mi dice: ‘Abbiamo fatto un errore nella lista dei convocati, tu non ci sei'. Ho pensato: ‘Cosa?!?'. Benitez non ha nemmeno avuto il coraggio di chiamarmi e io ho pensato: ‘Fottuto codardo'. Ero furioso".
"La squadra è andata a Istanbul, ha giocato la partita e lui mi ha detto: ‘Ti parlerò la prossima settimana'. Non si è scusato. Il nostro bonus per la finale era enorme. Erano 100mila sterline in caso di sconfitta e 200mila per la vittoria. Era una somma enorme per me in quel momento. Steven Gerrard disse: ‘Ci assicureremo che tu riceva i tuoi soldi'. Non li ho ancora visti. Perchè dirlo? È stato difficile per me, perché sono cresciuto tifando per il Liverpool, stando sulla Kop, ma pensavo: ‘Odio dannatamente questa squadra'. Ma non odiavo la squadra, odiavo Rafa. Ero così felice per i ragazzi, ma ero anche furioso", ha concluso Warnock. No, dimenticare non è possibile.