L’ex dittatore del Turkmenistan crea un club e vince il campionato: è il nuovo giocattolo del regime
Il FK Arkadag ha vinto il campionato di calcio del Turkmenistan con un bilancio di 20 vittorie in 20 partite ma ci sono due curiosità intorno a questo particolare club: è stato fondato ad aprile, pochi giorni prima della data di inizio del torneo, ed è di proprietà dell'ex dittatore del paese dell'Asia centrale Gurbanguli Berdimuhamedov.
Questa squadra è stata dominante ad un livello mai visto nella Yokary Liga, completando la sua prima stagione in maniera impeccabile con un filotto di vittorie clamoroso: sono nove le squadre che si affrontano tre volte, per un totale di 24 turni, ma il club ha vinto con quattro giornate di anticipo non perdendo mai e con una differenza reti di +56.
Il trionfo dell'Arkdag, però, è accompagnato da critiche e sospetti nel pubblico perché legato al nome di Berdimuhamedow, entrato in politica sotto il presidente Nyýazow, l'uomo che ha portato il Turkmenistan all'indipendenza, e alla sua morte ha ereditato i metodi autoritari e antidemocratici del suo predecessore. Quello turkmeno è considerato uno dei regimi tra i più repressivi e chiusi del mondo: alcune tornate elettorali lo hanno visto vincere con più del 90% dei voti ed è rimasto in carica fino al 2022, quando ha lasciato lo scettro a favore del figlio Serdar.
Poiché Berdimuhamedow è difficile da pronunciare e ricordare, per questo motivo l'ex dittatore si fa chiamare Arkadag, un titolo onorifico che si può tradurre come "protettore", e ha dato questo nome ad una città. Un progetto che ha visto, tra i vari passaggi, anche la costituzione di una squadra di calcio con lo stesso nome.
L'ex presidente ha scelto personalmente il simbolo tra i diversi disegni che gli sono stati presentati, ha scelto anche i colori e ha dato ordine agli altri club di lasciare andare via i loro migliori giocatori affinché potessero entrare nel roster dell'Arkadag. Didar Durdyyev, capocannoniere del campionato nel 2022, ha assicurato di aver ricevuto "un’offerta irrinunciabile" e metà della nazionale turkmena fa parte della squadra dell'ex dittatore.
Dopo aver preso i calciatori più importanti dalle avversarie, con grande rabbia da parte dei tifosi rivali, ci sono stati diversi episodi che hanno dato adito a polemiche sugli arbitraggi nei confronti del club dell'ex capo di stato. Per non parlare dell'ammissione della squadra in federazione all'ultimo minuto e senza passare dalle serie inferiori, cambiando la formula del torneo dalle solite otto partecipanti a nove e modificando opportunamente il calendario.
Il sito web europeo Hronika Turkmenistana ha citato un tifoso di un club rivale che ha affermato che gli arbitri stavano apertamente aiutando l'Arkadag a vincere. "La fine di ogni interesse per il calcio in Turkmenistan”: così hanno commentato quanto accaduto all'inizio del 2023 tantissimi tifosi e appassionati.
Date le circostanze, nessuno si sorprenderebbe se il dominio della squadra del regime andasse avanti per molto tempo: tanto più che la situazione ha il benestare della federazione nazionale, membro a pieno titolo sia della FIFA (Infantino ha visitato il paese a maggio) che della Confederazione asiatica (che lo ammetterà ai tornei continentali). Il Turkmenistan è un paese noto per le continue negazioni dei diritti umani e civili ma questo non sembra importare agli organi che governano il calcio.
Il progetto sportivo è solo l'ultimo delle manie di grandezza di Berdimuhamedov: aveva sempre voluto una squadra tutta sua per battere tutti i record e questo si somma ad alcuni insignificanti Guinness dei primati messi a referto negli anni precedenti come la più grande ruota panoramica al coperto del mondo, la più grande stella architettonica e il più grande edificio a forma di cavallo.
La vittoria nella Yokary Liga permetterà all'Arkadag la qualificazione alla Champions League asiatica per la prossima stagione, dove potrebbe scontrarsi con i club arabi come l'Al-Nassr di Cristiano Ronaldo o l'Al-Hilal di Neymar.