L’ex ct della Germania, Joachim Löw è pronto a tornare in panchina: sarà ai Mondiali a studiare
Trascorso il classico anno sabbatico senza allenare, adesso la voglia è tornata. Prepotente. Non poteva essere altrimenti per chi vive il mestiere di tecnico da oltre 30 anni e rimanere a lungo senza il profumo del campo e l'adrenalina delle partite non è possibile. Così lo è anche per Joachim Löw che si è seduto in panchina per l'ultima volta il 29 giugno 2021 e che adesso ha deciso che è tempo di rimettersi in gioco. E lo farà dagli imminenti Mondiali in Qatar che si disputeranno tra novembre e dicembre.
Löw approfitterà della kermesse iridata dove ci sarà la crème del calcio mondiale, per ritornare a respirare competizioni di altissimo livello in un ambiente che ha imparato a conoscere come le proprie tasche dopo 15 anni trascorsi a guidare la Nazionale tedesca che aveva condotto al massimo trionfo nel 2014, con il titolo Mondiale in Brasile. In una lunga intervista al tedesco "Kicker", il 62enne di Schönau ha affermato senza alcun indugio che rientrerà nel giro che conta, se sia su una panchina di un'altra nazionale o di un club poco importa: "L'importante è trovare l'occasione giusta".
E l'occasione giusta potrebbe concretizzarsi già ai Mondiali qatarioti che partiranno il prossimo novembre dove Löw non mancherà. Ma non siederà alla guida di qualche Selezione, lo farà da puro appassionato e da diretto interessato, per cercare ciò che potrebbe diventare il suo futuro lavoro: "Ho intenzione di vivere i Mondiali da outsider, senza avere ancora deciso dove andare ad allenare" ha spiegato, optando per un'ulteriore attesa che potrebbe concludersi o in vista di gennaio, per prelevare qualche posto in corsa o per la prossima stagione.
"Ho l'intenzione di riprendere un incarico nel calcio, negli scorsi mesi non avevo più motivazioni, ora mi è tornato l'entusiasmo" ha sottolineato il tecnico tedesco: "Il divertimento in questo sport è questo: se sento che un compito mi attrae, sono pronto e mi getterò nella mischia di nuovo." In Germania Löw è una vera e propria icona, grazie al successo del 2014 e che nemmeno le critiche e il sarcasmo estero ha mai intaccato.
In questi giorni riceverà anche il prestigioso Premio Walther Bensemann che in passato ha visto premiati top manager come Cesar Luis Menotti e Otto Rehhagel, Ottmar Hitzfeld e Marcello Lippi, Sir Alex Ferguson e Vicente del Bosque. Un tributo risarvo a coloro che hanno raggiunto risultati eccezionali attraverso il calcio diffondendo valori importanti come la responsabilità sociale, il fair play e la comprensione interculturale nel contesto sportivo. Proprio il successo del 2014 e lo straordinario 7-1 rifilato al Brasile sono alla base delle motivazioni del premio: "Lui come allenatore della nazionale e la sua squadra sono stati credibili ambasciatori dell'integrazione".