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L’ex calciatrice che indossa la fascia arcobaleno ai Mondiali e dà una lezione agli uomini

Alex Scott si è presentata in diretta mostrando fiera la fascia arcobaleno ‘One Love’. Un messaggio forte da parte dell’ex calciatrice inglese dopo il “no” della FIFA a farla indossare ai capitani delle nazionali durante le partite dei Mondiali.
A cura di Fabrizio Rinelli
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"Sono anche disposto a pagare personalmente una multa" aveva detto Manuel Neuer nella giornata di ieri in conferenza stampa a proposito della possibilità di indossare una fascia da capitano con i colori dell'arcobaleno durante le partite della Germania ai Mondiali. Un messaggio forte in favore dei diritti della comunità LGBTQIA+ e per far sentire la propria voce su temi spinosi come diritti civili, libertà individuali, condizione dei lavoratori in un Mondiale controverso per ragioni soprattutto politiche e sociali. Tutto questo è svanito però in un attimo, con un comunicato congiunto, firmato anche dall'Inghilterra che con Kane in prima linea si era fatto portavoce di questa iniziativa di indossare la fascia ‘One Love'.

Nella nota si evidenzia come Inghilterra, Galles, Belgio, Danimarca, Germania, Olanda e Svizzera abbiano fatto un passo indietro per paura di sanzioni della FIFA che "minacciava" ammonizioni ai capitani che avrebbero deciso di indossare quella particolare fascia. Un capovolgimento di fronte improvviso che però non è stato ben accolto dall'opinione pubblica e nello specifico da Alex Scott, ex calciatrice inglese, oggi opinionista BBC che pochi istanti prima della sfida Inghilterra-Iran, si è presentata in diretta per il pre-gara indossando proprio la fascia arcobaleno ‘One Love' in barba alle sanzioni della FIFA dando una lezione agli uomini e dunque alle federazioni e alla stessa FIFA che di fronte alla prospettiva di un cartellino si sono arrese così facilmente.

Alex Scott in diretta sulla BBC Sport prima di Inghilterra-Iran.
Alex Scott in diretta sulla BBC Sport prima di Inghilterra-Iran.

Un'azione forte da parte della Scott che ha fatto capire come, se si ha davvero intenzione di portare avanti un concetto o una battaglia, bisogna crederci e farlo fino in fondo, senza timore alcuno. "Stiamo parlando di lavoratori migranti, stiamo parlando della comunità LGBT +, stiamo parlando dei diritti delle donne – ha detto la Scott in diretta a BBC Sport – Ho pensato di restare a casa, boicottare e ci ho pensato a lungo. Penso che per me personalmente questa era l'opzione più semplice" ha aggiunto in riferimento alla decisione finale della FIFA di sanzionare i capitani che avessero pensato di indossare quel tipo di fascia.

In tanti sui social hanno apprezzato molto il suo gesto. Diversi utenti hanno sottolineato come la Scott abbia insegnato ai calciatori a sapersi comportare e fare ciò che avrebbero dovuto fare loro: se credi in una causa e vuoi portarla avanti fallo e basta nonostante le ‘minacce'. “Pensi a quattro anni fa, ci stavo pensando stamattina, sono stata la prima opinionista donna per la BBC ai Mondiali – ha concluso la Scott – Pensi a quanto ci siamo spostati negli ultimi quattro anni. Speriamo che nei prossimi quattro anni ai Mondiali non dovremo mai più avere cose di questo tipo".

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