L’esultanza provocatoria di Pellegri: il brutto gesto verso i tifosi scatena la rabbia della Samp
Che senso ha? Pietro Pellegri segna la rete del raddoppio del Torino contro la Sampdoria e fa un gesto che è una stupidata, provocando un accenno di rissa al termine di un match scivolato via senza particolari sussulti. Prenderà un'ammonizione, verrà estratto anche un cartellino rosso nei confronti di Amione dei liguri (particolarmente agitato, incassa due gialli nel giro di pochi minuti in quel finale convulso), sarà portato via a braccia dai compagni che lo proteggono dalla furia degli avversari indispettiti da quell'esultanza insolente.
Cosa ha fatto? Basta rivedere tutta l'azione per comprendere la rabbia dei blucerchiati nei confronti dell'ex attaccante del Genoa: la punta del Torino evita in bello stile (anche) il portiere e fa gol, prosegue nella corsa, sembra si diriga verso il centro del campo poi all'improvviso frena e cambia direzione. Pellegri si gira verso il settore di Gradinata Sud dove ci sono i sostenitori blucerchiati e porta le mani alle orecchie. Guarda fisso verso quel settore a mo' di sfida: quasi a dire, non vi sento. Starà fermo in quella posizione per quasi un minuto scatenando le proteste del pubblico e la reazione dei calciatori della Samp.
Stankovic e la panchina si lanciano sul rettangolo verde. L'espressione e il labiale del tecnico non hanno bisogno di particolare interpretazione per capire come abbia commentato quell'episodio. Il direttore di gara non ci pensa sopra due volte e ammonisce l'attaccante ma non basta. In una situazione già molto difficile, come quella vissuta dalla Samp, certi atteggiamenti fanno anche più male per l'impudenza e per la palese mancanza di rispetto (il fatto che Pellegri arresti la propria corsa e poi si rivolga al pubblico sottolinea l'intenzionalità del gesto) che scandiscono quel finale ad alta tensione.
"Chiedo scusa da parte di tutti per il gesto che ha fatto Pellegri, ha sbagliato. È mancata la maturità. Bisogna capire la situazione che sta vivendo la Sampdoria", dirà lo stesso Juric nelle interviste. In seguito farà ammenda lo stesso calciatore: "Chiedo scusa a tutta la Sampdoria, ai giocatori e ai tifosi per quanto accaduto".
Nasce un parapiglia, Amione – uno dei primi ad affrontare a muso duro l'attaccante ex Grifone – viene ammonito ma sarà sufficiente per calmarsi: il tappo è saltato, l'adrenalina tracima e i nervi a fior di pelle sono come benzina sul fuoco. L'arbitro estrarrà anche un cartellino rosso: lo sventolerà sotto il naso dello stesso Amione, fuori per somma di ammonizioni.