L’esultanza polemica, le dichiarazioni e poi le scuse: Acerbi divide i tifosi della Lazio
Francesco Acerbi è stato uno dei protagonisti della vittoria della Lazio sul Genoa e non solo per il gol del momentaneo 2-0 e l'ottima prestazione. Il difensore campione d'Europa con la Nazionale ha fatto discutere sia durante il match che nel post-partita, per l'esultanza polemica e le dichiarazioni che hanno fatto arrabbiare i tifosi. Una situazione che lo ha spinto poi a fare un passo indietro sui suoi canali social, con un video in cui ha voluto chiedere scusa con tutto il popolo capitolino, sottolineando il suo fortissimo legame con i colori biancocelesti.
Tutto è iniziato dopo la rete ad un quarto d'ora dal termine del match con il Genoa. Acerbi ha esultato portandosi l'indice davanti alle labbra quasi a zittire i tifosi, dopo i malumori legati ai risultati altalenanti delle ultime settimane. Il centrale ex Chievo, Milan e Sassuolo poi nel post-partita ha voluto dire la sua sulle critiche ricevute, anche in maniera decisa: "Non me ne frega di niente di quello che si dice, fa parte del nostro lavoro, di quello che facciamo. Meno male che la gente non sa cosa succede nello spogliatoio".
A DAZN Acerbi ha evidenziato il lavoro comunque di tutta la squadra che ce la sta mettendo tutta, evidenziando però anche in un certo senso il mancato supporto del pubblico all'Olimpico: "I tifosi mi mancano, già col Covid non c'era nessuno, adesso ce ne sono ancora meno. Comunque eravamo a zero, adesso siamo a 5 mila, io penso sempre positivo quindi va bene comunque". Accortosi probabilmente di essere andato oltre, ACE si è scusato poi a mezzo social, attraverso un video sul suo profilo Instagram: "Ciao a tutti! Questa sera ho fatto un gesto sbagliato, è stato dettato unicamente dall'adrenalina, non per mancanza di rispetto. Mi dispiace, ma sapete quanto ci tenga alla Lazio, ai tifosi, al mondo Lazio. Vi mando un grande abbraccio, sempre forza Lazio. Buonanotte". Pace fatta? Come spesso accade in queste situazioni i tifosi sono divisi, da un lato chi lo ha perdonato, dall'altro chi non ha gradito.