L’esultanza di Raspadori dopo il gol alla Lazio ha un significato particolare: promessa mantenuta

Il gesto dell’attaccante del Napoli non è passato inosservato: è corso verso la telecamere dopo l’1-1 e ha mimato una strana celebrazione facendo il saluto militare e una linguaccia. Con chi ce l’aveva e perché lo ha fatto?
A cura di Maurizio De Santis
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Giacomo ‘Jack' Raspadori è stato il protagonista del pareggio (o della vittoria mancata) del Napoli all'Olimpico contro la Lazio. Non solo per il gol segnato e per la quasi rete realizzata nell'azione del raddoppio (complice la deviazione di Marusic) ma soprattutto per il bel gesto fatto in occasione dell'esultanza che ha scandito l'1-1 in avvio di match.

L'attaccante dei partenopei ha scelto un modo molto particolare per festeggiare la marcatura (la seconda in campionato dopo quella del 29 dicembre scorso al Venezia): dopo aver urlato a squarciagola allargando le braccia, s'è diretto verso una delle telecamere a bordocampo prima abbozzando un cuore con le mani poi, guardando dritto nell'obiettivo, ha fatto il saluto militare portando la mano destra alla tempia e mostrato una linguaccia, chiudendo quel particolare momento con un urlo e l'indice puntato verso la telecamera. Come a dire: questa è per te.

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Non erano mancanza di rispetto né un gesto polemico o dettato semplicemente dall'euforia del momento. Dietro quel siparietto c'è una motivazione di ben altro spessore umano. Raspadori ha mantenuto fede a una promessa fatta a un piccolo tifoso a cui ha fatto visita nel recente passato: si chiama Emanuele e una malattia (di quelle che ti strappano dal cuore esclamazione del tipo "perché proprio a lui?") fa da zavorra alla sua infanzia. Jack è stato di parola e lo ha reso felicissimo.

Quanto alla partita, per Raspadori è stata una boccata d'ossigeno dopo aver spesso trattenuto il fiato in panchina. Conte lo ha schierato come seconda punta al fianco di Lukaku per tamponare una situazione di estrema emergenza a causa degli infortuni. E Jack ha dato il meglio di sé, disimpegnandosi bene anche nel ruolo di regista d'attacco, agevolando coi suoi movimenti anche il compito delle mezzeali, Anguissa e McTominay.

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"Per le mie caratteristiche e il mio modo di stare in campo riesco a esprimermi nel modo migliore in questo modulo – ha ammesso dopo Lazio-Napoli -. L'Inter può sorpassarci in vetta? Tutto quello che abbiamo ottenuto finora è perché abbiamo pensato a noi. E noi dobbiamo continuare a lavorare come fatto finora di lavorare perché ci sta portando risultati".

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