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Mondiali di calcio femminile 2023

L’esultanza crudele della Spagna ai Mondiali femminili: è un regolamento di conti col ct Vilda

La celebrazione per un’impresa storica è l’ennesimo sgarro nei confronti del ct, ignorato e fischiato: ci sono due immagini che spiegano bene la profonda spaccatura all’interno della Spagna campione del mondo femminile.
A cura di Maurizio De Santis
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Il ct della nazionale, Vilda, snobbato dalle calciatrice della Spagna.
Il ct della nazionale, Vilda, snobbato dalle calciatrice della Spagna.
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Ci sono due immagini che spiegano bene con quale animo in subbuglio è arrivata la Spagna alla finale dei Mondiali femminili contro l'Inghilterra. Dilaniate dalla spaccatura profonda tra squadra e staff tecnico, non sorprende quel che s'è visto subito dopo il triplice fischio dell'arbitro.

Certe cose non passano inosservate: a distanza di una cinquantina di metri c'erano due gruppi che festeggiavano, da un lato le calciatrici dall'altro lo staff della selezione ma non è finita, il momento poco felice è stato anche un altro e ha riguardato (ancora una volta) il ct, Jorge Vilda.

Cosa è successo? Un video mostra come le giocatrice lo abbiano ignorato, lasciato solo, voltato le spalle nonostante la gioia incontenibile del momento. Il commissario tecnico si era unito alle ragazze che, prese dalla comprensibile euforia, erano riunite in cerchio e saltavano. La loro reazione è stata crudele: non l'hanno mai degnato di uno sguardo, snobbandone la presenza, considerandolo un intruso e persona non gradita.

La "fredda" celebrazione delle iberiche nei confronti del commissario tecnico.
La "fredda" celebrazione delle iberiche nei confronti del commissario tecnico.

E non è certo la prima volta che manifestano insofferenza del genere. Anzi, quegli atteggiamenti palesemente infastiditi hanno caratterizzato e accompagnato tutta l'avventura delle campionesse iridato nel torneo australiano. Si è trattato dell'ultimo sgarro, dispetto. Dell'ennesimo ceffone sul muso ricevuto dalla squadra.

Nemmeno il dolce sapore della vittoria e l'euforia per il trofeo conquistato bastano a mettere un po' di pace nei cuori ribelli dello spogliatoio iberico. E perfino la celebrazione per un'impresa storica è divenuta una sorta di regolamento di conti: i fischi dei tifosi a Vilda, la cui immagine appare sul tabellone dello stadio mentre riceve la medaglia, fanno da colonna sonora a quel "the end" avvelenato.

Dinanzi a una forma di ostracismo così forte cosa accadrà? La Federazione per adesso non ha preso una decisione, nel corso dei Mondiali ha scelto di sostenere la figura del selezionatore. Ma che lo faccia anche per il futuro è tutto da vedere. La manda è anche un'altra: cosa deciderà di fare Vilda quando tornerà a casa nei prossimi giorni nonostante  prima della finale ha insistito sul fatto che la sua squadra fosse compatta e pronta alla sfida. "Fin dall'inizio, i giocatori sono stati uniti e hanno lavorato molto. L'allenamento, le partite, tutto all'interno della squadra è stato straordinario".

Perché nei confronti di Vilda c'è stata contestazione? Le motivazioni sono da ricercare in alcuni aspetti del rapporto rosa-staff tecnico. Erano filtrate voci di un'ingerenza eccessiva nella vita della squadra: le giocatrici dovevano mostrare il contenuto delle loro borse durante il ritiro, ai membri della squadra veniva detto di tenere aperte le porte delle loro stanze d'albergo prima di mezzanotte per le ispezioni.

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