L’espulsione di Rui pesa sul Napoli, lo Spartak Mosca vince 2-3 al Maradona
Va subito in vantaggio. Resta in dieci, subisce pareggio, rimonta e il ceffone sul muso dell'1-3 nel segno di Promes (doppietta). Il guizzo di Osimhen è per l'orgoglio e per dare un senso al recupero col fiato sospeso. Europa League amara per il Napoli che viene sconfitto (2-3) al "Maradona" dallo Spartak Mosca dopo un match sul quale ha pesato molto il cartellino rosso a Mario Rui alla mezzora per un brutto (e ingenuo) fallo in scivolata. Episodio che mette il dito nella piaga: a sinistra Spalletti non ha opzioni alternative, c'è un buco che il mercato non ha tappato. Nemmeno basta un finale dieci contro dieci (Caufriez fuori per doppia ammonizione) per rimettere le cose a posto. Anzi, le peggiora… e la marcatura del nigeriano alimenta rammarico. La sconfitta del Leicester contro il Legia Varsavia (1-0) rivoluziona le gerarchie nel Gruppo C: polacchi in vetta con 6 punti, russi secondi (3), inglesi e partenopei a braccetto a quota 1.
La partita dei partenopei in Coppa è caratterizzata dalle fiammate, episodi chiave che accompagnano il copione del secondo match del girone. Il gol del macedone dopo appena 13 secondi. Il Var che interviene due volte a correggere un chiaro errore dell'arbitro. Il battibecco e il capannello che s'accende nel finale del primo tempo quando il direttore gore prima assegna un calcio di rigore allo Spartak Mosca poi lo revoca perché si accorge di aver valutato male il contatto tra Promes e Politano. Altro acuto improvviso: la rete dell'1-1 che nasce da un rimpallo di Osimhen e da un'imbucata di Moses a destra e un diagonale di Promes. Infine il raddoppio a sorpresa che nasce da un errato controllo di Fabian Ruiz e da un affondo sulla sinistra dei russi: il cross per Ignatov – tutto solo – è da buttare dentro senza affanni.
A pesare sulla prestazione degli azzurri è l'inferiorità numerica subita a causa dell'espulsione di Mario Rui intorno alla mezzora. La combina grossa il difensore portoghese, colpevole di un'entrata irruenta, in tackle, col piede a martello sullo stinco dell'avversario. Per il direttore di gara è cartellino giallo ma dalla cabina di regia arrivano il check e il suggerimento a rivedere azione e decisione: l'ammonizione diventa rosso e regala ai russi un piccolo vantaggio. Spalletti rivede qualcosa (toglie Insigne e inserisce Malcuit), serve tenere botta almeno fino all'intervallo. Il Napoli ci riesce, salvato dal Var: non c'è rigore su Promes, che calpesta Politano e cade ingannando il direttore di gara. Va alla on-field-review e cambia (giustamente) idea.
Lo Spartak alza il ritmo e l'intensità del gioco, prova a sfruttare la superiorità numerica e la capitalizza con il gol dell'1-1. Il Napoli serra i ranghi con Osimhen e Anguissa in campo al posto di Zielinski e Petagna. Riprende le redini del match in mano e fa gioco schierato con un 3-5-1 che produce dividendi quando Manolas la mette dentro di testa ma il greco è in fuorigioco e il raddoppio è nullo. Arriverà quello dei russi e poi il tris che è una mazzata. Osimhen non si arrende e piazza la zampata. Che beffa. Ora testa al campionato e alla Fiorentina.