L’esilio dorato di Insigne a Toronto: “Come se appendesse le scarpette al chiodo”
Cinque anni di contratto. Stipendio netto di 11 milioni di euro (di cui 8 come parte fissa e il resto in bonus non difficile da raggiungere). Una serie di benefit per rendere più agevole il suo inserimento nella nuova realtà: una villa dove abitare, una scuola internazionale dove iscrivere i figli, auto, biglietti per i viaggi in aereo e perfino un insegnante d'inglese per i suoi cari. Il contratto che Lorenzo Insigne firmerà con il Toronto è come indovinare i numeri giusti al Superenalotto incassando la ricca vincita del montepremi.
Cambia la vita, perché sarà pure vero che i soldi non sono tutto ma aiutano sicuramente a vivere meglio, a pensare a una pensione dorata, a lenire la nostalgia canaglia di un esilio ricco. Un colpo di fortuna che il capitano del Napoli – in scadenza di contratto a giugno – ha deciso di cogliere al volo. Metterà nero su bianco nei prossimi giorni ma resterà fino a giugno perché andrà via dalla sua città solo dopo aver dato tutto e averla accompagnato per mano in Champions League cancellando così il fallimento della scorsa stagione (il pari flop all'ultima giornata con il Verona).
A Toronto avrà, finalmente, quella centralità in un progetto che a Napoli gli è sempre mancata. Non sarà solo un calciatore strapagato ma anche il riferimento della squadra, l'uomo chiave di un ambiente che spera di costruire le fortune intorno al suo "tiraggiro". Non sarà una fuga ma un lungo addio, nella speranza che il congedo abbia un lieto fine. Il "magnifico" saluterà la Serie A e l'Europa dove nessun club s'è mai fatto avanti veramente per presentare un'offerta allettante/ambiziosa/concreta abbastanza da fargli cambiare idea, indurlo a ragionare sulla differenza di livello che c'è in un torneo continentale e nella Major League americana, sulla possibilità che "uscire dai radar" gli possa costare la Nazionale nell'anno che conduce ai Mondiali di Qatar 2022. Sebastian Giovinco, uno degli italiani d'America ad aver giocato in passato proprio nel Toronto, lo ha avvertito su cosa potrebbe accadere.
Non c'è stato margine di trattativa con il presidente, Aurelio De Laurentiis, che non si è mai mosso dalla proposta iniziale, l'unica che ha sempre ritenuta congrua considerando anche la congiuntura economica provocata dalla pandemia: 3.5 milioni netti a stagione per cinque anni, una somma inferiore rispetto all'ingaggio attuale.
Il trasferimento in Canada e in Mls è una sorta di "passo indietro" per Lorenzo Insigne nonostante le cifre elevate? Dino Zoff, ex allenatore ed ex ct dell'Italia, non si spinge troppo oltre nella valutazione ma dà un giudizio molto chiaro, alimentando gli stessi dubbi che accompagnano la scelta del calciatore. "Se va in Canada non giocherà più in un campionato competitivo – ha ammesso nell'intervista a Radio Kiss Kiss -. Sarà come appendere le scarpe al chiodo una volta e per tutte. Anche se questo chiodo è d’oro".
Fino a maggio il Napoli conserverà il suo capitano, la missione da compiere è nota: chiudere tra i primi quattro posti. "La squadra di Spalletti ha una buona rosa – ha aggiunto Zoff – e deve puntare ai primi quattro posti. Attenzione alla Juve perché in questa fase della stagione bisogna guardarsi alle spalle in classifica".