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L’errore disarmante di Donnarumma sul gol della Macedonia: sbaglia la cosa più elementare

L’involuzione del portiere del Paris Saint-Germain lascia di stucco. Nell’occasione del pareggio della Macedonia del Nord ha responsabilità gravissime per il modo in cui era posizionato (prende gol sul suo palo) e la reazione tardiva.
A cura di Maurizio De Santis
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A rivedere il gol preso da Donnarumma contro la Macedonia del Nord vengono i brividi addosso. L'errore commesso è stato disarmante, s'è lasciato infilare sul suo palo. Ha calcolato male traiettoria, posizione, la conta dei passi. Ne fa uno, fatale, verso destra e perde tutto. Non ha saputo cogliere l'attimo e quando se n'è reso conto era troppo tardi.

Altro aspetto lampante: la postura non era certo quella dell'atleta ‘in tensione', come si dice in gergo. Per nulla pronto a scattare, reattivo. Tutt'altro: Gigio ha dato l'impressione di un atteggiamento superficiale, quasi svogliato. Sbaglia anche la cosa più elementare: come piazzare la barriera e sistemarsi in situazioni di quel tipo. Basta avvolgere la sequenza videoclip e tornare all'istante che ha preceduto il tiro del macedone e tutto diventa più chiaro.

L'ex milanista è poco più avanti della linea di porta ma sembra ‘scarico', forse eccessivamente convinto di sé oppure non s'aspetta che arrivi una bordata proprio dalle sue parti. Le gambe non sono genuflesse abbastanza da imprimere il giusto stacco, le ha quasi dritte e molli. Le braccia corrono lungo i fianchi. Non è l'immagine di un estremo difensore che di lì a poco, con un colpo di reni e un balzo felino, volerà dall'altra parte. Lui sta fermo lì a guardare cosa accade ma non dà l'idea di un portiere in controllo della situazione. Niente affatto, si tufferà anche in maniera abbastanza goffa.

Il posizionamento tra i pali dell'estremo difensore al momento della battuta di Bardhi.
Il posizionamento tra i pali dell'estremo difensore al momento della battuta di Bardhi.

Non è certo la prima volta che gli capitano cose del genere. Questa volta è Bardhi a sfruttare le lacune del portiere azzurro. Fece lo stesso Trajkovski un anno fa: anche allora Gigio ci capì poco su quel tiro scagliato dalla distanza e finimmo malamente fuori dai Mondiali in Qatar. Il debutto di Spalletti era (anche) nelle sue mani, deve essergli scivolato.

Tutta colpa sua? No, ovvio. Ma la responsabilità su quel calcio franco è innegabile. E ti chiedi: com'è possibile che un portiere della Nazionale, pagato fior di milioni dal Psg, prenda gol in quel modo? Nel momento più difficile dell'Italia, calata vistosamente alla distanza dal punto di vista fisico e sopraffatta nel finale, sarebbero servite le sue mani grande per prendere e portare a casa tre punti d'oro.

La grande amarezza di Donnarumma dopo aver incassato il pareggio su punizione che non era impossibile.
La grande amarezza di Donnarumma dopo aver incassato il pareggio su punizione che non era impossibile.

Invece no, non ci è arrivato. La punizione di Bardhi se l'è vista filare sotto il naso, passargli davanti e lasciargli sul viso un alito di vento. Il resto è rumore sordo di palla che finisce in fondo al sacco e la sensazione di aver mandato di nuovo tutto alla malora.

Spalletti è rimasto gelato. Nemmeno ha voluto vedere l'esecuzione della punizione. Ha incassato il colpo a testa bassa perché la sensazione che la beffa fosse dietro l'angolo la sentiva dentro di sé, tangibile, palpabile, dannatamente reale. Ci fosse stato Luis Enrique al suo posto chissà come l'avrebbe presa… l'ex ct della Spagna, oggi allenatore di Donnarumma a Parigi, sfogò in maniera plateale tutto il disappunto per non aver ancora capito cosa gli chiede: fu così stizzito dall'atteggiamento del portiere (scelse il rinvio lungo invece dell'appoggio al compagno più vicino) che nemmeno trovarsi avanti di 4 reti bastò per conservare la calma. Lui, che nemmeno lo avrebbe confermato tra i pali, deve conviverci.

Il portiere della Nazionale ha sbagliato tutto, la punizione di Bardhi lo beffa.
Il portiere della Nazionale ha sbagliato tutto, la punizione di Bardhi lo beffa.

In Francia non sono mai stati teneri con Gigio. Anzi, la situazione è peggiorata per le incertezze che costarono la qualificazione con il Real Madrid. In Italia lo sono anche meno, pure alla luce di quanto accaduto questa sera. Vi tornerà perché la sua squadra è inserita nello stesso girone di Champions col Milan e i messaggi che gli ex tifosi gli hanno già dedicato dicono già tutto sull'accoglienza che riceverà a San Siro.

A proposito del Meazza: il 12 settembre la Nazionale sarà di scena a Milano per tentare il tutto per tutto contro l'Ucraina, da battere a tutti i costi perché sì il pari di Skopje complica l'impresa e rende la qualificazione più ardua ma un varco aperto ancora c'è.

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