L’errore di Morata sull’ultimo contropiede nel derby è la sintesi dei problemi della Juve
Mancano circa 20 secondi allo scadere del quarto e ultimo minuto di recupero in Torino-Juventus quando sui piedi di Alvaro Morata si materializza un'opportunità ormai insperata: partire in contropiede per tentare l'ultimo assalto da tre punti nel derby. L'attaccante spagnolo recupera palla in qualche modo sugli sviluppi di un calcio d'angolo per il Toro, al limite della propria area di rigore, e si invola verso la porta avversaria. Lo accompagnano ben sei compagni di squadra perché tutti si rendono conto di quanto sia favorevole la situazione: il Torino è scoperto e ha soltanto un uomo a difesa della propria metà campo. Un passaggio ben calibrato nello spazio porterebbe la Juve ad attaccare in condizioni di superiorità numerica schiacciante. E dalla parte più sguarnita ci sono Cristiano Ronaldo e Chiesa, le soluzioni perfette per un attacco in velocità. L'istantanea del momento del passaggio di Morata sembra essere il preludio di un contropiede vincente. Invece Morata spreca tutto con un passaggio troppo profondo che diventa facile preda di Vojvoda.
In quel pallone c'è la sintesi di tanti dei problemi che stanno caratterizzando la funesta stagione della Juventus. Quelli che meno dipendono dalla gestione tecnica di Andrea Pirlo, per quanto confusa e fallace. Il filtrante fuori misura di Morata è l'immagine dell'approssimazione tecnica e mentale che la Juve si sta trascinando dietro da qualche mese, in modo piuttosto evidente nelle ultime settimane. Pirlo ha parlato di "problemi di concentrazione", in alcuni frangenti si potrebbe parlare di approccio troppo morbido, in altri di mancanza di serenità. C'è un po' tutto nel passaggio di Morata, uno di quei momenti in cui la Juventus, negli ultimi anni, aveva abituato a costruire le proprie vittorie. Oggi sono solo materia da rimpianti.