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L’eroe degli Europei che si è unito ad una setta ed è entrato in campo nudo: l’inferno di Elstrup

Lars Elstrup ha toccato la massima gloria sportiva: è uno degli eroi della Danimarca campione d’Europa nel 1992. Da quel giorno la sua vita si è rotta in mille pezzi e l’ex attaccante è scivolato nell’abisso dei suoi problemi mentali: si è unito ad una setta, è stato arrestato, è entrato in campo nudo, è caduto in depressione non lavandosi per anni.
A cura di Paolo Fiorenza
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Di storie ‘maledette' che hanno come protagonisti atleti che hanno scritto pagine importanti di sport e poi hanno imboccato la strada per l'inferno, spesso con biglietto di sola andata, ce ne sono tante: successo e notorietà hanno un lato oscuro che può presentare il conto in maniera drammatica. A Lars Elstrup hanno strappato decenni di vita, facendogli perdere completamente la strada che fino a poco prima era quella di un calciatore campione d'Europa con la sua nazionale, titolo per il quale era stato decisivo. Lì la vita di questo attaccante danese si è rotta in mille pezzi: ha lasciato il calcio, si è unito a una setta ed è entrato in campo nudo.

La Danimarca fa la storia vincendo gli Europei nel 1992: Elstrup è decisivo

Questa storia comincia il 26 giugno 1992 allo stadio Ullevi di Goteborg, in Svezia, dove si gioca la finale dei campionati europei tra la favoritissima Germania di Sammer e Klinsmann e la cenerentola Danimarca, che a quegli Europei non doveva proprio partecipare: i calciatori della nazionale scandinava erano già in vacanza quando furono ripescati a dieci giorni dall'inizio della competizione per riempire il buco causato dall'esclusione della Jugoslavia – allora dilaniata dalla guerra – in seguito alla risoluzione ONU 757. La favola fu completata dalla vittoria per 2-0 della squadra in cui giocavano Peter Schmeichel e Brian Laudrup: in quel frangente fu scritto il momento più importante nella storia dello sport danese.

La Danimarca campione d'Europa nel 1992: nella foto c'è anche Lars Elstrup
La Danimarca campione d'Europa nel 1992: nella foto c'è anche Lars Elstrup

Elstrup quel giorno era seduto in panchina e per tutta la partita non sperò altro che di restarci, lui che era stato decisivo per arrivare a quella finale, avendo segnato il gol della vittoria per 2-1 contro la Francia per superare il girone. Lars era entrato nel finale e aveva steso i transalpini, una squadra fortissima con i vari Papin e Cantona. La Danimarca poi superò in semifinale l'Olanda ai rigori ed Elstrup fu decisivo anche lì, realizzando il suo penalty. Chiunque avrebbe voluto lasciare traccia di sé nell'atto conclusivo del torneo. Tutti tranne uno, Elstrup. Che fisicamente stava benissimo, ma aveva paura. Tanta paura. Erano le avvisaglie di quel buio che si sarebbe mangiato la sua anima, trascinandolo sempre più negli strapiombi della vita.

La finale è l'inizio dell'abisso per Lars

"Tutto è iniziato forse due giorni prima della finale – racconta oggi a Tribal Football – Fino a quel momento avevo davvero voluto prendere parte alle quattro partite precedenti. Ma qualcosa è cambiato e non c'era modo che volessi giocare la finale. Avevo paura di essere un fallito. E se avessi perso una grande occasione e non avessimo vinto?". Elstrup spiega di non essere riuscito nemmeno a godersi i festeggiamenti che per giorni seguirono a quella storica vittoria. Così, mentre i suoi compagni si ubriacavano o sfilavano nei programmi televisivi danesi raccontando la loro impresa, l'attaccante – che allora militava nell'Odense – veniva inghiottito da una nuvola nera.

Lars Elstrup oggi: l'ex attaccante danese ha 61 anni
Lars Elstrup oggi: l'ex attaccante danese ha 61 anni

Il ritiro dal calcio e la discesa agli inferi: Elstrup in campo nudo

Elstrup aveva 29 anni, era nel pieno della carriera, ma invece di sfruttare il trionfo agli Europei come trampolino, si vide franare completamente il terreno sotto i piedi. L'anno dopo, a soli 30 anni, si ritirò dal calcio. La realtà stava diventando liquida e ingestibile per Lars, che si unì alla comunità di un presunto guru indiano, dove cambiò nome in ‘Darando'. Da lì fu espulso per aver commesso vari atti inconsulti, come urinare in pubblico e minacciare un autista di autobus di "cavargli gli occhi". Fece poi un tentativo (fallito) di tornare al calcio e provò perfino a creare la propria comunità spirituale.

Successivamente ha vissuto per diversi anni su una barca e ha fatto notizia quando è stato arrestato a Trafalgar Square, nel cuore di Londra, per aver camminato nudo mentre faceva il giocoliere. Ma il momento in cui la sua deriva dalla realtà è apparsa in tutta la sua drammaticità è stato quando nell'agosto del 2016, durante una partita tra il Randers – il club in cui è cresciuto – e il Silkeborg, Elstrup è entrato in campo completamente nudo.

Elstrup invade il campo completamente nudo durante una partita del campionato danese
Elstrup invade il campo completamente nudo durante una partita del campionato danese

Nello stupore di tutti, l'ex attaccante della nazionale ha corso sull'erba e si è esibito in diverse posizioni yoga, tra cui una perfetta verticale eseguita nel cerchio di centrocampo, finché non è stato fermato dagli agenti della sicurezza senza opporre resistenza. "È molto triste vederlo così, è uno degli eroi di questa città", ha commentato all'epoca Michael Gravgaard, presidente del Randers. Quell'episodio gli è costato 60 giorni di libertà vigilata e da lì è caduto in depressione. Lars ha trascorso anni sdraiato in un letto, praticamente incapace di alzarsi, quasi senza nemmeno lavarsi: "C'è stato un tempo in cui ho visto ciuffi d'erba uscire dallo scarico della doccia".

Elstrup oggi a 61 anni, sta bene: "Sono più forte che mai"

Elstrup ha compiuto 61 anni lo scorso 24 marzo: dal gennaio del 2022 ha superato i suoi problemi di salute mentale. Lars ora sostiene di stare bene ed essere riuscito ad emergere dall'oscurità: "Ho diviso la mia vita in fasi e quest'ultima dura già più di due anni. Oggi sono più forte che mai. Il mio allenatore, Richard Nielsen, che guidò la Danimarca al titolo nel 1992, una volta disse: ‘L'unica cosa negativa di Lars è che non sa quanto è bravo'. Immagino che avesse ragione…".

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