L’eredità di Maradona, il mistero delle due casseforti a Dubai
"Solo lui sapeva cosa era contenuto lì dentro". Basta questa frase lasciata trapelare dalla cerchia di persone più ristretta per alimentare la curiosità sull'eredità di Diego Armando Maradona. A due mesi dalla sua morte c'è ancora un altro capitolo dell'asse patrimoniale che rende più difficile la ricostruzione dei beni e di coloro che ne potranno beneficiare. A Beccar, località del Comune di San Isidro (nel territorio di Buenos Aires) c'è un container sigillato nel quale sono stipati effetti personali dell'ex Pibe, alcuni anche di grande valore sportivo, storico, personale. Ma è solo una parte del tesoro nascosto di D10s, a Dubai c'è chi giura che l'ex campione argentino avesse una, anche due casseforti per proteggere e conservare i propri averi.
Le ricche royalty a beneficio di D10s
È negli Emirati Arabi che ‘El Diez' ha trascorso parte della propria vita – dal 2011 al 2018 – e carriera di allenatore. Ed è lì, in quell'angolo di mondo affacciato sul Golfo Persico, che il ‘Dieci' aveva aperto uno dei 10 conti bancari intestati a suo nome oltre ad aver investito su un'impresa redditizia: il ‘Cafè Diego' di cui deteneva il 20% delle royalty e una quota (27%) in caso di futura rivendita dell'azienda. Non solo, se il marchio avesse aperto altri punti commerciali in altre parti del mondo a Maradona avrebbe dovuto versare un ricco onorario (27%).
Cosa c'è nelle casseforti dell'ex Pibe a Dubai
Gioielli, oggetti preziosi, auto di lusso, azioni e quant'altro ne ha scandito il ricco soggiorno è già noto ma nelle ultime ore l'attenzione è caduta su due ‘scrigni' che Diego custodia gelosamente e sono ancora lì, a Dubai. Cosa sia contenuto in quelle due casseforti è un mistero. "Sono cose che teneva solo per lui e non diceva a nessuno. Solo lui poteva sapere cosa ci fosse lì dentro. Non le apriva da due anni", fa sapere una fonte molto vicina all'ex Pibe. Dagli orologi molto costosi fino a mazzette di denaro, dollari o addirittura dirham (la valuta degli Emirati). E tutto verrà registrato nel paniere dei beni il cui ammontare ancora non è chiaro. Secondo una stima potrebbe aggirarsi sui 500 milioni di dollari. Ma solo Diego sa la verità e l'ha portata con sé nella tomba assieme a quei tesori ai quali adesso ambiscono i suoi eredi, legittimi (e presunti).