L’eredità di Maradona divide i suoi figli: “Non sono d’accordo su nulla”

Beccar. Brandsen. Tigre. Dubai. Una parte dell'eredità di Maradona si trova distribuita lì, in queste quattro città tra Argentina ed Emirati Arabi. Quattro depositi nei quali sono custoditi cimeli, effetti personali, regali e quant'altro l'ex Pibe de Oro ha accumulato nel corso della sua vita e conservato a futura memoria. Non si tratta di ‘paccottiglia', né di quelle cose che stipi in un cassetto e le dimentichi chiuse da qualche parte. Alcuni oggetti hanno un importante valore storico, altri sono la testimonianza diretta dell'amicizia molto stretta con personaggi politici (in Sud-America come in Europa), altri ancora sono quei ferri del mestiere (maglie, scarpe da calcio, divise di avversari) che hanno costituito il pane quotidiano dell'ex campione, poi ci sono i premi individuali in metallo prezioso la cui quotazione è tutta da stabilire.
Che fine faranno le reliquie di D10s? L'indiscrezione "non erano d'accordo su nulla" da una persona molto vicina alla famiglia del Dieci chiarisce come per i cinque figli, pur trattandosi solo di una porzione dei beni (nell'asse patrimoniale vanno quantificati anche azioni, accordi i diritti di sfruttamento del nome, soldi, gioielli, proprietà immobiliari e altri beni di lusso), sia già difficile trovare un'intesa su cosa fare. Per affetto o per soldi, si è discusso di tutto nella chat su WhatsApp che annovera Dalma, Gianinna, Diego junior, Jana e Dieguito Fernando, il piccolo che è rappresentato dalla madre Verónica Ojeda e dal suo socio e avvocato Mario Baudry. Dopo poco più di due mesi dalla morte del Diez questi oggetti possono essere raccolti in un museo, essere venduti in un'asta internazionale oppure a collezionisti privati distribuendo il ricavato tra gli eredi, restare in possesso della discendenza diretta legalmente riconosciuta.

Una lettera di Fidel Castro, la chitarra di un cantautore argentino che dedicò una canzone a Maradona, un'opera d'arte firmata da un musicista amico, abiti, fotografie iconiche della carriera, qualche sedia di pregio regalata dagli sceicchi, la riproduzione della Coppa del Mondo sollevata in Messico nel 1986, e ancora il pallone di platino che la Fifa consegnò all'ex calciatore che inventò il gol del secolo. Sono alcuni dei ‘tesori' oggetto della discussione e sui quali non è stata trovata un'intesa anche per un'altra ragione (come spiega Infobae).

Nel ‘paniere' mancano ancora il contenuto delle due casseforti venute alla luce di recente a Dubai e di un'altra porzione di cimeli. L'ex moglie di Diego, Claudia Villafañe, madre di Dalma e Janina, conserva altri 400 oggetti appartenuti alla coppia e la cui proprietà fu motivi di lite in tribunale iniziata quando D10s era ancora in vita e tutt'ora in corso. Si tratta di maglie di ex campioni come Gullit, Careca, Matthaus, Baresi; di alcune divise indossate con la Seleccion e altri effetti personali per i quali l'ex coniuge è stata perfino multata perché non voleva darne conto nella contesa giudiziaria: avrebbe dovuto pagare tremila pesos al giorno (al cambio è l'equivalente di circa 28 euro) fino a quando non avesse presentato tutti gli oggetti di cui era in possesso. E adesso gli altri figli di Maradona le hanno fatto sapere che fanno parte dell'asse ereditario da dividere.