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Leonardo Bonucci: “Avrei voluto giocare con Ibrahimovic, ma l’avversario più tosto è Zapata”

Il difensore della Juventus nella sua ultima intervista ha parlato dell’ormai prossimo ritorno in campo. In caso di nuovo stop, Bonucci preferirebbe la mancata assegnazione dei titoli per non alimentare ulteriori polemiche. Tanti i temi affrontati: dalla scelta di trasferirsi in rossonero, alle differenze tra Allegri e Sarri.
A cura di Marco Beltrami
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Leonardo Bonucci a ruota libera. Il difensore della Juventus si è raccontato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, affrontando numerosi temi. Dal ritorno in campo post-Covid, con la speranza di riuscire a concludere la stagione (in caso contrario il centrale preferirebbe la non assegnazione dello scudetto), al paragone con tanto di differenze tra Allegri e Sarri. Il numero 19 è tornato a parlare anche del suo trasferimento al Milan e rivelando che gli sarebbe piaciuto condividere lo spogliatoio con Zlatan Ibrahimovic. E a proposito di attaccanti, Bonucci ha sorpreso tutti dichiarando che il bomber più difficile da affrontare è Duvan Zapata.

Leonardo Bonucci torna sul suo breve passato in rossonero in vista di Juve-Milan di Coppa Italia

Il calcio italiano ripartirà con Juventus-Milan, semifinale di ritorno di Coppa Italia. Un match mai banale per Leonardo Bonucci protagonista nel 2017 del clamoroso trasferimento in rossonero, prima dell'altrettanto sorprendente ritorno in bianconero a fine stagione. Il difensore è tornato a parlare di quella decisione: "Fu un anno difficile per me. Sia a livello personale che lavorativo. C’erano stati screzi e io, alla fine, specie dopo la sconfitta in Champions, ho preso una decisione poco lucida. Però devo dire che quella scelta, che certo mi ha condizionato la carriera, mi ha migliorato come uomo. Quei mesi al Milan mi hanno consentito di guardarmi dentro e capire che il mio posto era nella Juventus, in questa che sento come la mia famiglia. Ho conosciuto al Milan persone belle, prima tra queste Rino Gattuso. È stato un anno difficile. Ma non inutile. Al termine del quale sono stato molto contento di tornare a casa".

Bonucci avrebbe voluto giocare con Zlatan Ibrahimovic

In Juve-Milan, Bonucci non potrà probabilmente affrontare Ibrahimovic alle prese con un infortunio al polpaccio. Il difensore avrebbe voluto in carriera giocare al fianco dello svedese: "Mi sarebbe piaciuto molto giocare con Ibrahimovic. È un leader, ha personalità, ed è forte. Sarebbe stato bello affrontarsi in allenamento. Ha una faccia da duro, ma è una persona buona. In campo i giocatori che hanno carattere, che sono sempre animati dalla voglia di vincere, ti regalano stimoli unici. Ed è quello che cerco sempre io per migliorare"

Qual è l'avversario più difficile da affrontare per Bonucci

Nel primo match post-sospensione ci sarà invece Cristiano Ronaldo, che a detta di Bonucci è in grande spolvero: "Come l'ho trovato? Come l’avevo lasciato. Lui è un super atleta, grande professionista. Mi ha raccontato quello che ha fatto per mantenere la forma durante la quarantena. Si è presentato in condizione perfetta. Lui non riesce a stupire, è un fuoriclasse, da tutti i punti di vista". E a proposito di centravanti, Bonnie spiazza tutti svelando quello più difficile da marcare: "Non si sorprenda, se le dico Zapata. È grande, spigoloso, ha potenza, è rapido. Quando lo affronto ho un pensiero in più. I grandi giocatori colpiscono appena perdi concentrazione. Lo vedo in allenamento con Ronaldo, Dybala, Higuain, Douglas Costa. Appena sei meno presente, ti fulminano"

Bonucci, in caso di nuova sosta meglio non assegnare nulla

Dopo la Coppa Italia, ripartirà anche la Serie A. Bonucci si è dimostrato perfettamente allineato sulla posizione della Juventus: in caso di nuovo stop del torneo, il difensore preferirebbe che lo scudetto non venisse assegnato con i verdetti congelati: "Io spero che si arrivi alla fine normale del campionato. Se non fosse così nascerebbero un sacco di storie, polemiche, ricorsi… Io non sono favorevole ad altre ipotesi. Se ci si ferma, meglio finirla lì e non assegnare nulla. Speriamo di arrivare al 2 agosto e decretare un vincitore. Sperando sia la Juve". Quello che è certo è che si dovrà fare i conti con un "nuovo" calcio: "Noi abbiamo avuto la fortuna di giocare con l’Inter nelle condizioni con le quali si ripartirà. Certo è anomalo. Il tifo è un elemento del calcio. Pesa sulla concentrazione, sulle reazioni emotive dei giocatori. Le risorse mentali delle quali parlavo sono queste. Bisognerà supplire dentro di noi a quello che mancherà, fuori di noi. La Lazio? Bella squadra, ci ha tolto un trofeo e Inzaghi è un grande allenatore. Difficile fare previsioni dopo la sosta".

Le differenze tra Maurizio Sarri e Massimiliano Allegri

In conclusione Bonucci ha tracciato le differenze tra Max Allegri (con il quale si era ritrovato dopo gli screzi del passato) e Maurizio Sarri che lo ha sorpreso: "Sono evidenti. Allegri è bravissimo a gestire lo spogliatoio, i momenti più difficili di una stagione, a far capire alla squadra come gestire il tempo di un match. Lui, nei suoi cinque anni, in questo è stato un maestro. Sarri è un meticoloso, appassionato di tattica, a cui piace far giocare bene la squadra. Ha imparato anche lui, in questi mesi di Juve, cosa significa stare nel mondo bianconero, in cui, per l’esposizione, non viene mai perdonato nulla. Da quando è con noi ho visto una crescita importante. Ha un gran bagaglio di conoscenze calcistiche ma ha saputo mettersi in discussione, ha avuto l’umiltà di capire le dinamiche di questo collettivo. Sono stato piacevolmente sorpreso, davvero. Abbiamo contatti quotidiani, momenti di confronto. È uno che vuole migliorare. Come voglio migliorare io, capendo il suo calcio. Che è originale, diverso da quelli che ho conosciuto prima".

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