L’Emilia Romagna apre agli allenamenti: Parma, Bologna, Sassuolo e SPAL possono allenarsi
Nel complesso scenario relativo alla possibile ripresa del campionato di Serie A e alla ‘trattativa' in corso tra governo, Federcalcio e Lega Serie A subentra una nuova variabile: quella delle regioni. La mossa a sorpresa arriva dall'Emilia-Romagna, che nell'ultima ordinanza firmata dal governatore Stefano Bonaccini interviene sul tema degli allenamenti degli atleti professionisti con un'apertura rispetto al decreto emanato dal governo: dal 4 maggio via libera agli allenamenti individuali anche per gli sport di squadra, fermati – a livello nazionale – fino al 18 maggio.
È consentito l’allenamento in forma individuale di atleti professionisti e non professionisti riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e dalle rispettive federazioni, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento in strutture a porte chiuse, anche per gli atleti di discipline sportive non individuali.
Il via libera per gli allenamenti individuali per gli sport di squadra è espressamente citato, a differenza del testo contenuto nell'ultimo decreto governativo, che si limita alle discipline sportive individuali.
Le sessioni di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti – riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e dalle rispettive federazioni, in vista della loro partecipazione ai giochi olimpici o a manifestazioni nazionali ed internazionali – sono consentite, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, a porte chiuse, per gli atleti di discipline sportive individuali.
Secondo il testo dell'ordinanza della regione Emilia-Romagna, da lunedì 4 maggio Parma, Bologna, Sassuolo e Spal – le quattro squadre emiliane della Serie A – potranno riaprire i propri centri sportivi per riprendere le attività di allenamento, rigorosamente individuali e osservando le norme di distanziamento sociale. Una situazione paradossale, perché crea una disparità di condizioni tra le formazioni emiliane, che possono iniziare un percorso di ritorno alla normalità, e le altre squadre del massimo campionato, bloccate dal dpcm nazionale.
Gli stessi club dell'Emilia-Romagna sono stati colti di sorpresa dal provvedimento regionale e non hanno ancora organizzato la ripresa degli allenamenti. Sul tema si potrebbe registrare un ulteriore intervento del governo, alle prese con ordinanze più o meno restrittive da regione a regione, così come potrebbe rendersi necessario un chiarimento della Federcalcio, che non ha mai incassato da parte del comitato tecnico-scientifico del governo l'approvazione al protocollo medico studiato per la ripresa degli allenamenti. Il nodo che deciderà le sorti di questa Serie A.