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Legrottaglie si vaccina, insultato dai no vax: “Non sapevo nulla di questi compensi, serve l’Iban?”

L’ex difensore della Juve e della Nazionale è stato attaccato dai no vax per aver pubblicato una foto in cui mostra di essersi fatto iniettare la terza dose. Gli rinfacciano di andare contro la volontà del Signore, proprio lui che è un Atleta di Dio… La replica è veemente: “Mi dissocio da qualunque forma di credo che dà al proprio delirio religioso il nome di cristianesimo”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Nicola Legrottaglie aspetta la chiamata giusta per tornare a sedersi in panchina a distanza di un anno e mezzo dall'esonero comunicatogli dal Pescara. Il 45enne ex difensore della Juventus e della Nazionale si è tuffato nella sua nuova carriera di allenatore dopo aver appeso le scarpette al chiodo 8 anni fa ed ora è alla finestra per cogliere l'occasione buona che qualcuno possa prospettargli.

La voglia di rientrare in pista è parecchia, ma intanto il mondo sta affrontando una terribile pandemia ed allora il pugliese approfitta della sua visibilità per mandare un messaggio – lui da sempre molto attento alla prospettiva morale delle azioni, in conseguenza del suo presentarsi come un Atleta di Dio – a sostegno della necessità di vaccinarsi. Eccolo dunque postare sul proprio profilo Facebook la foto della terza dose appena inoculatagli, con un'eloquente didascalia: "E tre! Schierato in difesa nell’infinita sfida con la pandemia, il vaccino è una tattica per mettere l'Omicron in fuorigioco".

Un messaggio che ha ricevuto tanti applausi di approvazione, ma anche i commenti di dissenso di chi è rimasto deluso da un approccio alla questione non ‘fideistico', in contrapposizione a quella che è l'evidenza scientifica. Come se essere un fervente cristiano – elemento che ha attirato sulla pagine di Legrottaglie parecchi followers integralisti, gli stessi che ora lo insultano – comportasse automaticamente lo sposare le aberranti tesi no vax.

A distanza di qualche ora, lo stesso ex difensore pugliese ha replicato ai suoi detrattori con un altro post, in cui senza mezzi termini ha spiegato chiaramente il suo approccio alla questione. Credere in Dio non significa non credere nella scienza, e neanche negare la libertà di scelta agli altri: "Scusate Giorgio Chiellini, Amadeus, Chiara Ferragni, Gianni Morandi e Jovanotti – attacca ironicamente Legrottaglie, citando altri illustri testimonial che ci hanno messo la faccia per promuovere la campagna vaccinale – ma a voi quanto hanno dato per postare la foto dopo il vaccino? Lo chiedo perché, dopo aver pubblicato la mia, sono stato accusato di aver incassato misteriosi compensi elargiti da lobby farmaceutiche. Io non ne sapevo nulla, ma magari voi potete colmare questa mia lacuna informandomi sulla prassi. Dovevo mettere l'Iban tra i commenti? Dovevo essere più sorridente? O forse confermate che l'unico compenso è l'appagamento di quel senso civico, sempre più esposto alla censura, che ci invita a condividere la nostra esperienza sulla piazza dei social, convinti di aver fatto la scelta giusta, in virtù della libertà che vorrebbe toglierci qualche strenuo difensore della… libertà? Eh sì, perché il paradosso è questo: rivendicare la libertà negando quella degli altri, persino di espressione".

Legrottaglie è un fiume in piena e cita alcuni dei messaggi che ha ricevuto: "Ho postato la mia foto dopo il vaccino perché penso sia ‘una tattica per mettere l'Omicron in fuorigioco'. UNA tattica. Magari non l'unica. Ognuno, dunque, trovi e scelga quella che preferisce, senza disturbarsi a criticare chi decide di vaccinarsi. Io, poi, ho l'aggravante di essere cristiano. ‘Pensavo fossi un figlio di Dio', mi scrive chi non capisce come possa il creatore dell'intelletto usarlo per il bene comune attraverso la scienza. ‘Dovevamo digiunare e pregare, così il Covid sarebbe scomparso', mi bacchetta qualche accanito teologo che potrebbe salvare il mondo perdendo qualche chilo, ma preferisce vederlo andare in rovina puntando il dito mentre si ingozza di giudizi".

"Io mi dissocio da qualunque forma di credo che dà al proprio delirio religioso il nome di cristianesimo. Un cristiano ascolta e non giudica, un cristiano è tale in virtù del principio su cui si basa, la libertà. Chi vuole negarla, condannando idee o scelte altrui, nega l'importanza del sacrificio di Chi ce l'ha concessa. Un cristiano ama e non fomenta l'odio diffondendo allucinanti teorie complottiste. E l'odio sì che è pericoloso. Perché contro quello non c'è vaccino", conclude Legrottaglie, il cui secondo intervento riceve tantissimi commenti di approvazione e solidarietà.

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