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Caso Juve, le news su plusvalenze e stipendi

Legrottaglie deluso dalla Juve: “Ha vinto sul campo perché si è avvantaggiata con le plusvalenze”

L’ex difensore cita un versetto della Bibbia per commentare quel che sta accadendo ai bianconeri e al calcio italiano. Poi si chiede: “Chi controlla il calcio che fa? Come mai arriva la Corte Federale a fare questo?”.
A cura di Maurizio De Santis
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L'ex difensore della Juventus, Nicola Legrottaglie, ha commentato il caso dei bianconeri partendo da un versetto della Bibbia.
L'ex difensore della Juventus, Nicola Legrottaglie, ha commentato il caso dei bianconeri partendo da un versetto della Bibbia.
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Versetto 1, capitolo 22 del libro ‘Proverbi' della Sacra Bibbia. Nicola Legrottaglie, ex difensore bianconero, cita la frase della Scrittura nei commenti a corredo del caso Juventus. Ha fatto una ricerca personale per dare un senso a quello sta succedendo. Sotto mano ha la frase che legge per invogliare alla riflessione: "La buona reputazione è da preferirsi alle molte ricchezze; la bontà è meglio dell'oro e dell'argento", dice prendendo in esame la Parola del Signore.

L'ex calciatore sintetizza così il proprio pensiero sugli sviluppi della vicenda che, sia a livello giudiziario sia sportivo, s'è abbattuta sulla società bianconera. E fa un'osservazione precisa, alimenta un'obiezione che chiama in causa anche i vertici dell'intero movimento. Il concetto è semplice: possibile che abbiano potuto agire senza che nessuno si accorgesse di niente?

L'ex giocatore legge il versetto della Bibbia per indurre alla riflessione sulla vicenda.
L'ex giocatore legge il versetto della Bibbia per indurre alla riflessione sulla vicenda.

Se lo chiede durante l'intervento a Leo Talk su Sportitalia: "Hai vinto sul campo perché probabilmente con questo sistema sei stato avvantaggiato per fare mercato? – è una delle riflessioni di Legrottaglie -. Allora chi controlla il calcio che fa? Chi comanda il calcio non fa niente?". Interrogativi che, almeno per adesso, restano senza risposta e alimentano la discussione intorno allo stesso dubbio: "Come mai arriva la Corte Federale a fare questo? Non c'è un arbitro interno che visiona? C'è qualcosa che non mi quadra".

Dall'inchiesta Prisma sulle plusvalenze sospette della Procura di Torino è scaturito lo tsunami che ha travolto il club: in attesa dell'eventuale rinvio a giudizio delle persone indagate, le dimissioni dell'intero Consiglio di Amministrazione e la cesura con la presidenza Andrea Agnelli sono state un primo, fortissimo scossone.

Le sanzioni della procura sportiva – almeno quelle relative alla questione delle plusvalenze fittizie indicate nei documenti agli atti e in possesso degli inquirenti – ne hanno dato un altro altrettanto devastante: -15 punti di penalizzazione in classifica. E potrebbero non essere gli unici, considerata l'attenzione spostata dalla stessa Procura Figc anche sulle manovre stipendi.

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L'ipotesi che al club possa essere inferta una punizione ulteriore, con il totale ribaltamento della classifica attuale fino alla retrocessione in Serie B, è lo spettro che s'agita alle spalle della Juve. I segnali sembrano forieri di cattive notizie: la richiesta della procura sportiva di una proroga di 40 giorni per valutare meglio le carte ha messo in allarme anche le agenzie di scommesse che hanno cancellato la quota per le giocate sulla Juve in B.

"La domanda che tutti noi ci dobbiamo fare è: 9 Scudetti vinti, successi… e poi perdi la reputazione? – ha aggiunto Legrottaglie -. Ne vale la pena? Al di là che poi sei stato bravo e hai vinto sul campo, ma perché hai vinto sul campo? Perché con questo sistema sei stato avvantaggiato nel fare mercato?".

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