video suggerito
video suggerito
Covid 19

Lega Pro: “Difficile pensare di tornare a giocare in città sconvolte dal Coronavirus”

Tanti gli argomenti affrontati nell’Assemblea odierna della Lega Pro, tra cui soprattutto quello relativo alle misure anti-crisi, con la richiesta di accedere alla Cassa Integrazione per tutti i giocatori. Nel comunicato diramato dall’organismo del torneo subcadetto, si è evidenziata anche la difficoltà di tornare a pensare al calcio giocato, soprattutto nelle città sconvolte dagli effetti del Coronavirus.
A cura di Marco Beltrami
66 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

È andata in scena stamane in videoconferenza l’Assemblea dei Club di Lega Pro, la prima durante l’emergenza Covid-19. Tanti gli argomenti affrontati, tra cui soprattutto quello relativo alle misure anti-crisi, con la richiesta di accedere alla Cassa Integrazione per tutti i giocatori. Nel comunicato diramato dall'organismo del torneo subcadetto, si è evidenziata anche la difficoltà di tornare a pensare al calcio giocato, soprattutto nelle città sconvolte dagli effetti del Coronavirus

Assemblea Lega Pro, le misure anti-crisi e la richiesta di Cassa Integrazione

Nell'assemblea di Lega Pro, si è parlato degli effetti economici della crisi Coronavirus. Stando a quanto si legge nella nota: "I Club hanno manifestato la necessità di adottare il prima possibile misure che permettano la sostenibilità economica, a partire dallo svincolo sulle fideiussioni e la possibilità di accedere alla Cassa Integrazione in Deroga. Su quest’ultimo aspetto, in particolare, i Club chiedono al Governo, al Ministro Spadafora e al Ministro Gualtieri la possibilità di prevedere questo intervento nelle prossime misure che saranno varate".

Difficile pensare al calcio giocato in un momento come questo

Difficile pensare al momento a giocare a calcio. A tal proposito la volontà di tornare ad allenarsi e pensare ad una conclusione del campionato, fa i conti con la situazione attuale del Paese: "I Presidenti hanno dato al Presidente Ghirelli mandato di rappresentare alla FIGC la specificità della Serie C, una Lega particolarmente in difficoltà in questo momento, soprattutto per quelle squadre che si trovano nelle aree del Paese dove il virus registra una maggiore diffusione. Difficile pensare di tornare a giocare in città sconvolte, pur avendo in grande cura le ragioni giuridiche. Questi due elementi vanno tenuti insieme".

Ghirelli, la priorità e la situazione sanitaria

Il presidente Ghirelli ha provato comunque a mediare tra le necessità dei club di Lega Pro e le questioni "etiche": "Necessario trovare un punto di equilibrio tra le questioni etiche, le responsabilità collettive e la possibilità per le squadre della Serie C di continuare a spendersi in prima linea per quel calcio che fa bene al Paese. Abbiamo tracciato una linea comune sull’esigenza di riforme basate sul taglio dei costi ai fini della sostenibilità economica – prosegue Ghirelli. Il rischio è enorme per la C anche in relazione alla continuità aziendale". Il tutto ribadendo che "la priorità è la tutela della salute ed ha ricordato che la Serie C è stata la prima a fermare, lo scorso 21 febbraio, le partite nelle cosiddette zone rosse. Finché non ci saranno le condizioni sanitarie per giocare, come da indicazioni del Governo, non si scenderà in campo".

66 CONDIVISIONI
32835 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views