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Lecco può festeggiare la B ma non dimentica la ‘parola’ non mantenuta: “È diventato anche senatore”

Il patron del Lecco, Paolo Di Nunno, non ha usato senza mezze misure sulla vicenda che ha coinvolto il suo club prima dell’ammissione alla Serie B.
A cura di Vito Lamorte
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Il Lecco è stato ammesso alla Serie B e a sancirlo è stato il Consiglio federale dopo che la Covisoc aveva bocciato l'iscrizione per il ritardo dell'ok dal prefetto di Padova per lo stadio Euganeo come alternativa al Rigamonti-Ceppi. Dopo giorni di tensione nel centro lombardo si torna a festeggiare e ora si può programmare la cadetteria cinquant'anni dopo l'ultima apparizione.

Di quanto accaduto alla società bluceleste ha parlato negli studi di Sportitalia il patron del Lecco, Paolo Di Nunno, che già nei giorni scorsi si era fatto conoscere per la sua schiettezza e per il suo modo di comunicare senza troppi fronzoli.

In merito all'iscrizione alla Serie B, e all'eventualità di aver commesso qualche errore, Di Nunno si è espresso così: "No, solo un piccolo errore perché il prefetto non stava bene e abbiamo avuto un ritardo di un giorno alla prefettura. Io ho fatto tutto quanto era dovuto, dando subito anche la fideiussione. La Lega vede i soldi ed è a posto, poi si sistema tutto".

Sul suo rapporto con gli altri dirigenti del calcio italiano e sulle possibili antipatie il patron del Lecco parla così: "No, non penso sia per antipatia. Forse io dò fastidio, darà fastidio a qualcuno vedermi. Qualcuno che ha detto che era un uomo di parola e poi all'ultimo si è rivelato una persona di poco valore. È diventato anche senatore".

Ogni tipo di riferimento in questa risposta portano ad Adriano Galliani, senatore della Repubblica Italiana per Forza Italia dal 23 marzo 2018 al 12 ottobre 2022, che prima aveva parlato con lui della possibilità di far giocare il Lecco a Monza e dopo la vittoria del playoff si sarebbe rimangiato tutto: "Il signor Galliani mi aveva detto ‘pensa a vincere che poi ne parliamo': io ho vinto ma lui non vuole più parlare, manda l’avvocato al suo posto".

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Sempre in merito ai rapporti istituzionale Paolo Di Nunno ha proseguito così: "L'unica persona a votarmi contro è stata una sola. Io non ho problemi con nessuno, mi facciano ciò che vogliono. Non ho avuto problemi con Balata, presidente della Lega di Serie B. Gravina? Ci sono stati un po' di problemi, anche quando avevo comprato Eusebi dall'Alessandria che era squalificato per doping. Poi avevo chiesto il permesso per i playoff ma mi era stato negato, anche se lui era stato condannato per quanto accaduto in un'altra squadra e in appello dopo che l'avevamo acquistato. Aveva fatto 4 gol in 4 partite e in appello l'hanno ri-condannato."

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