Lecce-Udinese decisa dal rigore della discordia dato col Var, Budel esplode in Tv: “Non si può!”
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Il rigore della discordia ha deciso l'anticipo di Serie A Lecce–Udinese (0-1), ma quante polemiche per quel penalty che affossa i salentini. Non solo per il brutto spettacolo offerto dai calciatori friulani che litigano per chi deve battere il tiro (Lucca contro tutti, scippa la palla a Thauvin, batte e segna poi viene sostituito dal tecnico che non gli perdona quel gesto) ma anche per l'interpretazione di Var e arbitro.
L'intervento dalla cabina di regia da parte di Guida e, contestualmente, la revisione da parte di Bonacina a bordo campo hanno fatto molto discutere a giudicare dallo sviluppo dell'azione e dal contatto reputato da sanzionare con il tiro dal dischetto.
Perché l'arbitro Bonacina ha dato rigore all'Udinese col Var
L'episodio accade al 29° del primo tempo. Tutto nasce da una bracciata involontaria e fortuita del calciatore del Lecce, Jean, data a Lovric dell'Udinese. Inizialmente il direttore di gara sembrava aver lasciato correre, ritenendo quel contrasto un normale scontro di gioco poi, richiamato dal Var, è andato alla on-field-review e ha accordato la massima punizione ai friulani. Una decisione che ha scatenato le forti proteste da parte dei pugliesi.
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Cosa è successo? Le immagini mostrano come Lovric cada in area dopo il contatto con Jean. Quest'ultimo appare in controllo e in possesso del pallone che difende aiutandosi anche con le braccia, grazie alle quali riesce coordinare il movimento. L'avversario è alle spalle, prova a fiondarsi sulla sfera ma trova l'opposizione del giallorosso che lo centra al volto in maniera non intenzionale. Secondo il Var c'è qualcosa che non va e suggerisce a Bonacina di verificare meglio la situazione. Lo fa e dà il penalty.
Lo sfogo di Budel in diretta Tv: "Solo un normale scontro di gioco"
In diretta Tv a Dazn c'è l'ex calciatore, Budel, accanto al telecronista, Iori. Quando assiste alla decisione del direttore di gara ha un moto di stizza perché ritiene sia inaccettabile dare un calcio di rigore per contatti di quel tipo. In buona sostanza cosa avrebbe dovuto fare il calciatore del Lecce: togliersi davanti e lasciar passare quello dell'Udinese?
"Ci troviamo di fronte a un normale scontro di gioco – le parole di Budel in diretta a corredo di quella scelta che ha sollevato molte perplessità -. Non si possono assegnare questi calci di rigore. Questo protocollo è da cambiare. Una volta non si pensava neanche a questi contatti". E spiega perché a suo dire non è possibile convalidare un rigore di quel tipo: "Jean non può certo correre con le braccia lungo il corpo. E non è lui a cercare il contratto con Lovric, che è alle spalle. Come si fa a dare rigore per una cosa del genere?".
La rabbia del Lecce per un intervento simile su Coulibaly non sanzionato
A rendere più infuocata la serata è quanto deciderà l'arbitro su un'azione abbastanza simile che si verifica nell'area dell'Udinese. Coulibaly finisce a terra dopo un contatto con la spalla di Bijol, che sta proteggendo l'uscita del proprio portiere. Il Lecce protesta, lo stadio rumoreggia ma questa volta il Var è silente e per l'arbitro non ci sono motivi per concedere un rigore. Polemiche ci saranno anche in occasione della mancata ammonizione a Pajero: già gravato da un giallo, interviene in maniera scomposta a gamba altra su Jean ma il fischietto lo perdona e non lo sanziona (sarebbe stato espluso).