Lecce, Mancosu solo in lacrime nello stadio dopo la retrocessione: lo portano via moglie e figlia
È rimasto lì, sul terreno di gioco del Via del Mare di Lecce a riflettere e metabolizzare la delusione per la retrocessione in Serie B. Marco Mancosu ha vissuto una serata dalle emozioni forti in occasione dell'ultima giornata di quella Serie A assaporata una sola stagione con la casacca dei salentini. Un'ora dopo il match perso contro il Parma, il capitano della squadra di Liverani si è lasciato andare alle lacrime al centro del campo, prima di essere consolato e convinto a tornare a casa da sua moglie e sua figlia.
Mancosu solo in lacrime nello stadio un'ora dopo la partita e la retrocessione del Lecce
Marco Mancosu è stato uno dei protagonisti della stagione del Lecce in Serie A. 14 i gol segnati dal giocatore simbolo della formazione di Liverani che aveva già messo una firma importante nella doppia promozione dalla Serie C. Difficile per lui digerire una retrocessione arrivata solo all'ultima giornata, alla luce della vittoria del Genoa sul Verona, con i salentini che si sono arresi in casa al Parma. Un'ora dopo il fischio finale, nell'impianto del Via del Mare deserto è tornato Mancosu, come raccontato da calciolecce.it. Il centrocampista offensivo si è seduto sul mano erboso dello stadio della città salentina e non è riuscito a trattenere le lacrime. Dopo qualche minuto è stato consolato da sua moglie e da sua figlia, prima di lasciare il campo in loro compagnia. Una scena bellissima, con Mancosu che si è confermato un capitano vero.
E Mancosu ha poi voluto ripercorrere le tappe della stagione del Lecce su Instagram, postando alcune foto relative ai momenti salienti. Il tutto accompagnato da queste belle parole: "Il tutto si riduce al risultato?Al bianco o al nero?Al giorno o alla notte?All’inferno o alla gloria? No, per me no.Per me non sarà mai così. Non voglio essere quel tipo di persona.Non sarò mai schiavo del risultato finale.MAI.Sarò sempre schiavo di un'attitudine, di una passione, dell’essere professionista ogni giorno della mia vita, del migliorarmi sempre, dello sbagliare cento volte e riprovare altre cento, del prendermi responsabilità nonostante a volte siano più grandi di me!Cosa è meglio, rischiare ogni tanto un 4 in pagella per averci provato e aver sbagliato o non provarci affatto e non sbagliare?Nessun dubbio su questo! Grazie a tutti, società, mister, tifosi e compagni di squadra, è stato un anno e soprattutto un viaggio meraviglioso e se retrocessione doveva essere, mi avete fatto vivere la retrocessione più bella della mia vita. Orgoglioso di tutti voi".
